Da qualche anno sono diventati famosissimi in ogni parte del mondo i ‘pub crawl’, espressione coniata di recente che vuol dire: portare la gente in giro per i pub e farli sbronzare fino all’alba. Dallo scorso 25 maggio però a Roma non sarà più possibile la sbronza collettiva nel centro della capitale.
L’ordinanza è stata disposta dal sindaco Alemanno e colpirà sopratutto i ragazzi che in cerca di divertimento nei fine settimana si riversano nei pub del centro e bevono. Una birra tira l’altra e i giovani si spostano da una birreria all’altra per conoscere gente ma soprattutto per misurare la loro capacità di sopportazione a cotanto alcool.
Il provvedimento interesserà soprattutto i turisti che, se di giorno non si risparmiano nelle visite alla città eterna, sia dei sotterranei della Roma sommersa, sia della Roma a cielo aperto, quando cala la notte sono disposti anche a pagare i ragazzi della zona ‘a nero’ per farsi condurre da un pub all’atro per bere sempre più!
L’ordinanza è stata presentata da Gianni Alemanno e da Dino Gasperini, delegato per il centro storico. Il sindaco a spiegato che: ‘Non sarà più possibile organizzare i pub crawl, che sono dei tour organizzati per far ubriacare la gente, la polizia municipale è attrezzata per scongiurare questo fenomeno’. E Gasperini ha confermato: ‘sono gruppi di ragazzi che creano schiamazzi e ubriachi insudiciano strade ed assumono comportamenti molesti nei confronti dei residenti’.
Per chi trasgredirà ci saranno sanzioni pesanti sia per i ‘disturbatori’, sia per gli ‘organizzatori’, sia per i gestori dei locali. Per questi ultimi la sanzione prevede la sospensione dell’attività da 3 a 60 giorni.
Il provvedimento è nato dopo l’incidente capitato a un turista olandese nel 2008, che completamente sbronzo si è sporto troppo da un ponte sul Lungotevere ed è morto.