Dialetto obbligatorio sui documenti: succede in provincia di Bergamo

Dialetto obbligatorio sui documenti
Dialetto obbligatorio sui documenti

Il dialetto obbligatorio sui documenti: l’incredibile notizia, che rende ufficiale il bilinguismo, arriva da un piccolo comune in provincia di Bergamo, Ponteranica. Che il bergamasco sia una lingua degna di apparire accanto all’italiano l’ha deciso la giunta comunale, con una delibera che rende obbligatoria la doppia dicitura su tutti i documenti: ovviamente, la decisione è stata presa dalla maggioranza leghista, che dilaga in questa zona della Lombardia, ed è stata fortemente criticata dal Pdl e dalla minoranza.
Ponteranica conta 7mila abitanti: con la delibera, il sito internet del comune e la carta intestata dovranno riportare le diciture dialettali ‘Cumu de Potranga’ e ‘Berghem’ nella sezione provincia.
Floklore e tradizioni? Mah: la giunta ha dato come motivazione quella della valorizzazione della lingua bergamasca, ma fatto sta che la decisione ha scatenato, com’era prevedibile, una serie di polemiche. Non solo da parte del gruppo Pd all’opposizione, ma anche nello stesso Pdl: un consigliere Pdl ha infatti definito la delibera ‘un inno alla stupidità amministrativa‘.

La giunta leghista di Ponteranica non è nuova agli allori della cronaca: forse ama stupire con atti eclatanti, come la rimozione – due anni fa – della targa nella biblioteca comunale dedicata a Peppino Impastato. Certo in Italia questi atti, che sembrano più di propaganda che di effettiva ideologia, spopolano: Bergamo città ha vietato i baci gay immortalati in fotografie che avrebbero dovuto essere esposte in occasione della Giornata Mondiale contro l’Omofobia. Ma per allontanarci dal terreno politico, che dire del Bancomat dell’Oro a Orio al Serio?

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