Zecche sul volo Ryanair partito da Londra e atterrato a Roma Ciampino: pensavate che solo il vostro treno pendolari potesse arrivare a tanto? E invece no, il vostro vagone infestato è in buona compagnia.
Ultimamente si fa un gran parlare di Ryanair, la compagnia low cost probabilmente più conosciuta e odiata del pianeta: di certo non sta in cima alla classifica delle compagnie aeree migliori del mondo, ma non è ancora fallita e quindi un motivo ci dovrà pur essere se milioni di passeggeri nel mondo continuano a usarla.
Quella però capitata ai passeggeri del volo Ryanair Londra-Roma è una di quelle avventure che una volta vissute ci si diverte a raccontarla ad amici e parenti, ma che non si vorrebbe mai provare in prima persona, nemmeno imbarcandosi su un volo Brianair con Caterina Guzzanti come hostess.
Secondo quanto riportato dal Corriere, tutto è successo ieri: i passeggeri (tutti per lo più italiani) si imbarcano ma, una volta in volo, iniziano ad avere uno strano prurito alle gambe. Neanche il tempo di atterrare all’aeroporto di Roma Ciampino che i medici chiamati per visitare i pazienti emettono la sentenza: sono punture di zecca.
L’aereomobile, che avrebbe dovuto proseguire effettuando il volo Roma-Bari, è stato ovviamente bloccato isolato in una piazzola tra lo sguardo attonito del personale e avviato alle procedure di disinfestazione. Cosa che ha cusato un ritardo di mezz’ora ai passeggeri del Roma-Bari, che hanno dovuto attendere l’arrivo di un altro aereo prima di potersi imbarcare.
La vicenda termina con i passeggeri morsi dalle zecche, quindi sottoposti a profilassi, conseguentemente irritati in notevole misura e decisi a sporgere denuncia: molti, infatti, hanno presentato un esposto contro la compagnia irlandese alla polizia.
Ora è tutto da vedere: bisogna capire se le zecche incriminate erano già a bordo dell’aereo Ryanair oppure se sia stato un passeggero a portarle a bordo e a diffonderle a tutti gli altri.
Certo è che questa non è una delle solite bufale di Ryanair per far parlare della compagnia (e del suo intrepido, geniale e sfrontato amministratore delegato Michael O’Leary).