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Le hostess di Ryanair dovranno fare la dieta: un’altra provocazione della compagnia low cost oppure realtà? La seconda, parrebbe: Michael O’Leary, eccentrico amministratore delegato del vettore irlandese da sempre al centro di cronache e polemiche varie, ne ha fatta un’altra delle sue. L’obiettivo, da sempre inseguito e ricercato, è quello di ridurre i costi all’osso: esattamente come succede sui voli Brianair, con la simpatica hostess Guzzanti che illustra le mille opzioni a pagamento una volta a bordo.
Ma stavolta a farne le spese non saranno i soliti passeggeri, bensì le hostess: per diminuire il peso a bordo, infatti, e conseguentemente anche la quantità di carburante richiesta per far volare gli aerei targati Ryanair, al personale è stato richiesto di mettersi a dieta.
La notizia è stata data dall’inglese Daily Telegraph, che denuncia, oltre alla richiesta di mettersi a dieta alle hostess, anche altre misure volte a ridurre il peso a bordo degli aerei: come la riduzione del ghiaccio nelle bibite (a pagamento) servite in volo o il formato della rivista di bordo.
Certo occorre dire che Ryanair non è la prima ad aver richiesto la taglia 42 al personale di bordo: ci aveva già pensato una compagnia italiana, Meridiana Fly, a chiedere dieta e divisa succinta. Con l’ovvio e conseguente scoppio di polemiche, tanto che l’opzione fortunatamente è stata poi smentita dai vertici della compagnia aerea.
E’ però legittimo chiedersi se O’Leary stia parlando sul serio o se, come spesso accade, stia scherzando giusto per fare il polemico e suscitare un po’ di sano scontro: le bufale di Ryanair ultimamente sono state molte. Una su tutte, ma davvero clamorosa, è stato l’annuncio del sorpasso di Ryanair su Alitalia, con tanto di solita pubblicità ironica dove si augurava ‘Good luck’ al nuovo direttore generale del vettore di bandiera: peccato che poi è saltato fuori che le cifre non erano vere e Ryanair ha dovuto scusarsi con Alitalia (senza rinunciare al consueto tono ironico, con cui ha dichiarato che il sorpasso è solo questione di tempo).
Insomma, Ryanair non smette di suscitare sgomento, antipatia o al contrario ammirazione per l’aggressiva e inconsueta campagna di marketing, che passa per pubblicità ironiche (alcune delle quali, ammettiamolo, geniali) e proposte shock come far viaggiare i passeggeri in piedi o rendere le toilette di bordo a pagamento.
Di certo il vettore irlandese non brilla per la gentilezza del suo personale: senza voler fare di tutta l’erba un fascio (e sottolineando che esistono anche altre compagnie aeree low cost non proprio in prima linea per cortesia), possiamo ipotizzare che probabilmente il malumore sia frutto di uno scontento generale per condizioni di lavoro ritenute inadeguate, ma balza all’occhio il fatto che non sempre si venga accolti a bordo col sorriso sulle labbra.
Uno scotto tutto sommato ridotto rispetto al risparmio sul prezzo finale del biglietto? Può essere, dipende dai casi e comunque è soggettivo: di sicuro con Ryanair è possibile fare grandi affari se si è attenti alle promozioni. C’è solo da sperare che, con la dieta in corso, il personale non diventi ancora più suscettibile coi passeggeri.