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Robert Mapplethorpe e la sua arte trasgressiva arrivano a Milano con una mostra allo Spazio Forma, prendendo il posto delle Polaroids di Julian Schnabel. Per chi non lo conoscesse, Mapplethorpe è stato uno dei più importanti fotografi statunitensi degli anni Settanta e Ottanta, amico di personaggi come Andy Warhol e Patti Smith.
Le sue foto, oltre ai ritratti delle celebrities, erano incentrate per lo più sull’omosessualità e sulla nudità, spesso andando a sconfinare anche in tematiche sadomaso. Ma la retrospettiva milanese intende mettere l’accento anche sugli aspetti meno conosciuti della sua arte, come gli still life, gli scatti ai bambini e alla geometria della natura.
La mostra, intitolata semplicemente “Robert Mapplethorpe”, si tiene dal 2 dicembre 2011 al 9 aprile 2012 e ripercorre l’intera carriera dell’artista, dalle prime polaroids fino alla morte, avvenuta nel 1989 a causa dell’AIDS.
Le sue opere sono state spesso accostate ai capolavori di Michelangelo, che Mapplethorpe guardava con ammirazione insieme a tutti i modelli rinascimentali, dal Pontormo al Giambologna. E fu lo stesso artista a dire che: “Se fossi nato cento o duecento anni fa, avrei potuto fare lo scultore, ma la fotografia è un mezzo molto veloce per vedere e per fare scultura“.
La sua ricerca artistica era rivolta alla perfezione formale e alla creazione di opere al tempo stesso classiche e contemporanee. I suoi scatti rappresentano figure per lo più maschili, dotate di una forte fisicità, ma soprattutto velate di eros e trasgressione allo stato puro. Mapplethorpe, gay dichiarato, si muoveva nella controcultura newyorkese, in un clima di completa libertà, dove l’omosessualità acquisiva sempre di più la propria coscienza.
I suoi lavori furono spesso accusati di pornografia. In particolare, la serie “Portfolio X” fece scandalo in tutto il mondo per i suoi contenuti, compreso l’autoritratto di spalle con una frusta inserita nell’ano. Ma Mapplethorpe è ricordato anche per le copertine di album storici, come Horses di Patti Smith e Marquee Moon dei Television, per i ritratti di Andy Warhol e della stessa Patti Smith, che fu sua compagna per il periodo in cui vissero insieme nel Chelsea Hotel, e per i nudi femminili della culturista Lisa Lyon.
Se poi volete sapere cosa succedeva dall’altra parte dell’oceano più o meno nello stesso periodo, vi consigliamo la mostra Da Bacon ai Beatles, che ritrae la swinging London degli anni Sessanta, divisa tra rock e sperimentazione artistica.
Orari
- Da martedì a domenica: dalle 10 alle 20
- Giovedì e venerdì: fino alle 22
- Lunedì chiuso
Biglietti
- Intero: 7,50 euro
- Ridotto: 6 euro
- Scuole: 4 euro
Per ulteriori informazioni potete telefonare allo 02/58118067 o consultare il sito dello Spazio Forma.
mappletrhorpe a milano è assolutamente da non perdere, la mostra è molto completa, forse un po’ costosa ma credo che ne valga la pena;)
mapplethorpe in mostra a milano non me lo voglio perdere: ci porterò il mio fidanzato e compreremo anche il catalogo della mostra;)