E’ allarme ambiente per Costa Concordia: il gigante del mare naufragato davanti all’isola del Giglio nella notte del 13 gennaio rischia di contaminare in modo grave l’ambiente circostante, quello del meraviglioso parco marino toscano. Stamattina alle h 6 finalmente sono partiti i lavori di recupero del carburante da parte degli operai della ditta olandese Smit Salvage, che hanno preparato la chiatta da utilizzare come base per la raccolta del petrolio rimasto nei serbatoi della Concordia.
Le operazioni vere e proprie di pompaggio del diesel dalla nave inizieranno sabato prossimo, partendo da sei cassoni che contengono il 50 per cento delle 2.400 tonnellate di carburante: intanto continuano le operazioni di ricerca di altri dispersi.
Al momento, le vittime accertate del naufragio di Costa Concordia sono 15: ma l’elenco dei dispersi conta ancora 24 nomi, per cui le ricerche di altri corpi proseguono senza sosta.
E intanto, mentre lo scenario intorno al gigante dei mari affondato si riempie di soccorsi, familiari dei dispersi, sub, autorità e operai specializzati per il recupero del carburante, è iniziato l’incredibile viavai di turisti per ammirare il relitto della Concordia. Una scena decisamente lontana dal buon gusto.
E mentre in molti si chiedono se sia questo il momento giusto per andare in crociera, è stata fissata al 26 gennaio l’analisi dei campioni biologici prelevati al comandante Schettino per capire se, la sera dell’incidente della Concordia, avesse assunto sostanze stupefacenti.