Le vacanze estive in Italia per molti saranno solo un desiderio irrealizzabile. L’inflazione ha infatti causato un’impennata dei prezzi e i turisti preferiscono scegliere mete più economiche come Grecia, Albania e Croazia.
Agosto ha già fatto il suo ingresso da un po’, ma per molti italiani questo mese non ha affatto portato con sé aria di vacanze. Per moltissime famiglie infatti quest’anno le ferie non sono nient’altro che un miraggio lontano a causa dell’aumento spropositato dei prezzi che ha coinvolto tutte le regioni.
I pochi che potranno permettersi di fuggire per qualche giorno dalla routine partiranno con molta probabilità per mete più economiche come la Grecia, l’Albania e la Croazia. Trascorrere le vacanze estive in Italia è diventato quasi un lusso persino per gli italiani stessi che pare non riescano a sostenere i costi stellari di lidi e non solo.
Vacanze estive in Italia: prezzi alle stelle in diverse regioni
Uno studio condotto da Demoskopika, un istituto di ricerca economica e sociale, ha dimostrato come nel 2023 andare in vacanza costi ben l’8,9% in più rispetto allo scorso anno. Gli aumenti riguardano non solo i trasporti aerei (+23,5%), ma anche i pacchetti vacanza (+17,7%) e gli alloggi (+12,8%).
Gran parte delle regioni sta soffrendo le conseguenze del duro colpo che l’incremento dei prezzi ha dato al settore turistico. Tra le destinazioni più soggette ai rincari troviamo Sicilia, Emilia Romagna, Lombardia, Valle d’Aosta, Molise, Liguria, Lazio, Campania, Toscana e Puglia.
La situazione nel dettaglio
In particolare, le analisi ci mostrano che in Sicilia località balneari come Mondello, nel palermitano, hanno visto aumentare di circa due euro il costo di due lettini e un ombrellone (30 euro). Persino i prodotti venduti dai venditori ambulanti hanno lievitato i loro prezzi, come il cocco (1 euro in più) e i teli mare (2 euro in più).
La Toscana è stata invece colpita dai rincari per lo più nel settore alimentare. Qui infatti un caffè e un cornetto al bar costa 0,20 euro in più del 2022, mentre il prezzo del latte è salito del 40%.
Anche il Lazio, come la Toscana, ha aumentato i prezzi di caffè e cene al ristorante di ben il 25%. La regione si è anche aggiudicata la medaglia d’oro per essere la destinazione italiana dove l’impatto dei rincari è stato più significativo, aumentando i prezzi del settore turistico del 9,5% totali.
Spostandoci in Campania il prezzo da pagare per una semplice giornata al mare è poi aumentato del 25%, così come i costi per un pasto al ristorante o per i parcheggi delle auto.
La situazione diventa ancora più drastica in Liguria, dove in località come Santa Margherita il costo di una vacanza di una settimana si aggira intorno ai 1800 euro, il 12% in più rispetto allo scorso anno.
Nella Riviera Romagnola, a causa anche dell’alluvione dei mesi scorsi, i prezzi sono saliti alle stelle, tanto che anche una semplice piadina costa l’8% in più rispetto al 2022, mentre comprare un gelato costa il 20% in più.
Infine in Valle d’Aosta, Molise e Lombardia l’inflazione ha portato all’aumento dei prezzi rispettivamente del 7,9%, 9,1% e 9,2%.
La Puglia tra le regioni più care
Ma il caso più eclatante in assoluto è quello della Puglia. Qui da qualche giorno gli addetti ai lavori lamentano una diminuzione drastica dei turisti in giro per gli stabilimenti balneari e nei ristoranti.
Secondo L’Adoc, Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori, la causa di questa decrescita sarebbe data dai prezzi eccessivamente elevati delle spiagge e degli stabilimenti.
Basti pensare che a Gallipoli per una giornata al mare e una notte in B&B con pasto incluso, una famiglia di quattro persone arriverebbe a spendere ben 500 euro. Una cifra di certo insostenibile per chi vorrebbe concedersi almeno una settimana di ferie.
La situazione non migliora nemmeno nel Gargano dove il prezzo giornaliero per gli stessi servizi si abbassa solo di 100 euro. A Monopoli, invece, si può arrivare a spendere 120 euro solo per un ombrellone al Lido Bambù.
Insomma, per chi deciderà di partire per le vacanze si prospetta un’estate di fuoco. A meno che non si opti di andare all’estero e rinunciare, almeno per quest’anno, alle vacanze italiane.