Stava nuotando quando si imbatte in un reperto romano: fa una scoperta preziosa

Una scoperta incredibile e preziosa fatta in maniera casuale. Si imbatte in un reperto romano mentre nuota. Scopriamo insieme dove è accaduto e di che si tratta.

Mentre nuota trova un reperto romano
Mentre nuota trova un reperto romano – viaggi.nanopress.it

Immaginate di diventare protagonisti di una scoperta archeologica durante lo svolgimento di una normale attività quotidiana o praticando un hobby che vi appassiona. Esattamente quello che è successo a quest’uomo, da poche ore al centro della scena per via di un ritrovamento davvero fenomenale. Risale all’epoca romana, un periodo storico che ancora oggi continua a regalarci reperti incredibili. Vediamo dove è successo.

Si imbatte in un reperto romano mentre nuota, ecco di che si tratta

Questa volta si tratta di qualcosa che arriva da molto lontano ed è assolutamente inaspettato. Ci troviamo a Netanya, precisamente nelle acque della zona di Moshav Beit Yanai.

Netanya si trova in Israele ed è capitale dalla pianura di Sharon. Dista appena 30 chilometri da Tel Aviv. Il suo nome ha origini molto curiose: deriva dal filantropo Nathan Straus.

si-imbatte-in-un-reperto-romano
Si imbatte in un reperto romano – viaggi.nanopress.it

Attualmente si tratta di una località turistica molto popolare grazie alla bellezza delle sue spiagge. Non solo, perché è famosa anche per l’aspetto prettamente naturale. Qui si trovano due riserve. Quella degli Iris, la Riserva Nahal Poleg e la Riserva Udim, tutte e tre molto famose anche per la variegata fauna.

Da qualche giorno la cittadina è anche sede di un’importante scoperta archeologica. Un uomo si imbatte in un reperto romano, questa è la notizia più battuta dai giornali locali ed immediatamente rimbalzata in tutto il mondo.

Il nuotatore, Gideon Harris, si trovava infatti a praticare alcune immersioni a circa 200 metri dalla costa di Beit Yanai, quando si è accorto della presenza in acqua di antichi reperti. Appartenenti ad un sito archeologico già noto da tempo, ma di cui si ignorava l’esatta posizione. Si tratta del carico di una nave mercantile risalente a 1800 anni fa.

Il carico di una nave romana ritrovato in Israele

In che senso il sito archeologico era noto da tempo? Lo spiega Koby Sharvit, il direttore dell’Unità di Archeologia Subacque. A quante sembra gli esperti sapevano che nelle acqua e nord di Netanya si trovasse un carico perduto ed inabissato.

Non erano stati in grado di rintracciarlo perché fino ad oggi era coperto di sabbia. L’individuazione da parte di Gideon Harris avviene infatti in seguito ad alcune recenti tempeste che devono provvidenzialmente averlo scoperchiato. Permettendo in questo modo lo svolgimento di indagini preliminari attualmente in corso.

carico-mercantile-romano
Carico mercantile romano – viaggi.nanopress.it

Nel frattempo però il bottino custodito appare parecchio interessante. All’interno si segnalano diversi reperti di marmo. Principalmente capitelli in stile corinzio recanti decorazioni di tipo vegetale. Ed ancora colonne di 6 metri ed un architrave. Il team di ricerca ha motivo di pensare si trattasse di un carico destinato all’arricchimento di qualche edificio pubblico romano. Dal tipo di oggetti si tende a pensare potesse trattarsi di un tempio o perché no anche di un teatro.

Molto interessanti però le prime dichiarazioni da parte di Sharvit circa la nave che trasportava questo carico. Anche se le indagini sono tuttora in corso, i ricercatori ipotizzano infatti che si trattasse di una nave mercantile in grado di sopportare un carico di 200 tonnellate. Si tratta senza ombra di dubbio di un tipo di marmo proveniente dalla Turchia, forse dalla Grecia.

Perché si trovava in queste acque e cosa è successo? L’ipotesi principale è che la nave sia affondata in seguito ad una tempesta. Probabilmente stava trasportando il prezioso carico verso le zone di Gaza o anche Alessandria d’Egitto, dove i romani avrebbero dovuto costruire o ampliare questo edificio.

capitelli-corinzi
Capitelli corinzi – viaggi.nanopress.it

Un altro elemento che fa molto pensare gli archeologi risiede nelle decorazioni. Alcuni di questi capitelli sono infatti completati solo in parte, magari scolpiti in maniera superficiale. Questo fa pensare che forse i Romani tendessero ad acquistare il pregiato marmo da questi paesi come materia prima. Il lavoro di definizione veniva poi affidato in loco ad altri artigiani che seguivano le fasi di costruzione e decorazione.

L’area di Netanya è ora oggetto di indagini, sarà interessante capire se rivelerà altri tesori.

Impostazioni privacy