A Siracusa, nel mare della Sicilia è stato trovato qualcosa che era scomparso 90 anni fa. Ecco di cosa si tratta.
Spesso, accade che nei mari di tutto il mondo è possibile trovare reperti che sono stati sommersi per tanto tempo. E che nonostante varie spedizioni non sono mai stati ritrovati per poi apparire come per magia.
Basti pensare al ritrovamento dei Bronzi di Riace o alle piramidi giapponese sommerse, e a tante altre meraviglie che nel mondo sono state rinvenute nelle acque dei mari che bagnano la Terra.
Sicilia: ecco cosa è stato trovato dopo 90 anni nei pressi di Siracusa
Ultimamente, a pochi km di distanza dalla provincia di Siracusa a pochi km da Brucoli, in Sicilia, è stato trovato qualcosa di veramente raro che in molti hanno cercato di recuperare dopo il suo drammatico episodio.
A novant’anni dalla sua sparizione, è stato trovato il rimorchiatore della Regia Marina Curzola. Che causò la morte dell’intero equipaggio ed è stato scoperto a una profondità di 116 metri nelle acque del mare siciliano.
La presenza del relitto, è stata segnalata da Fabio Portella, ispettore onorario dei Beni Culturali sommersi della provincia di Siracusa. Che con l’aiuto della Soprintendenza del Mare ha ricostruito la storia del rimorchiatore.
La nave, pare sia ancora in assetto di navigazione, con la presenza di una prua rivolta a 320 gradi. E che era scomparsa nel 1935 dopo essere stata in servizio per la Regia Marina dal 1914.
Il rimorchiatore, era affondato portandosi con se i membri dell’equipaggio che vedeva la presenza di diciotto uomini. Di cui tre sottoufficiali e 15 marinai che hanno perso la vita in questo incidente.
La storia del rimorchiatore e il suo tragico evento
Partendo il 10 marzo 1935 verso Augusta, il mezzo sarebbe dovuto arrivare a destinazione il 12 marzo. Ma Curzola non arrivò mai a destinazione e l’ultimo contatto con lui risale alla sera precedente del suo arrivo.
Dopodiché, del rimorchiatore di 250 tonnellate per 29 metri di lunghezza, si sono perse tutte le tracce. E furono avviate delle ricerche per il suo ritrovamento senza che queste diedero esito positivo.
Solo adesso, dopo quasi 90 anni, il relitto è stato ritrovato nonostante nel 1935 si portassero le sue ricerche per ben 4 giorni per poi perdere la speranza quando furono trovati dei salvagenti e una bandiera cn l’asta appartenente al Curzola.
Le famiglie delle vittime furono prima avvisate da un telegramma tra il 19 e il 22 marzo e successivamente furono sostenute economicamente dall’Istituto Principe di Piemonte anche se questo non avrebbe riportato in vita i loro cari.
L’affondo del rimorchiatore, sembra sia avvenuto per via di una probabile collisione con un’altra nave per via di vari fattori e la sua fine sembra, secondo delle ricostruzioni, essere stata molto rapida.
L’assessore ai Beni Culturali e all’identità Siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, ha dichiarato all’ANSA di essere molto orgoglioso di questo ritrovamento in quanto questo relitto si va a inserire tra i tanti tesori ritrovati tra le acque siciliane.
Tra i fondali dell’isola, infatti, si possono contare ben 21 siti archeologici subacquei e la Soprintendenza del Mare ha richiesto, alla Guardia Costiera di Siracusa, di poter emettere un’ordinanza di regolamentazione dell’accesso al sito.