Scoperta storica dopo i Bronzi di Riace, cosa riemerge dal fango dopo 2300 anni

Bronzi di San Casciano: come a Riace, riemergono dal fango tesori inestimabili destinati all’esposizione museale.

San Casciano trovano 24 statue di bronzo
Scoperta a San Casciano – viaggi.nanopress.it

A San Casciano dei Bagni sono riemerse dal fango 24 statue di bronzo. Ieri mattina gli archeologi hanno potuto rivivere le stesse intense emozioni provate quando ritrovarono, oramai cinquant’anni fa, i bronzi di Riace. Le statue ex voto sono in perfetto stato di conservazione e sono venute fuori insieme ad altri straordinari reperti.

San Casciano come Riace: anche i suoi bronzi riemergono dal fango

Da ieri mattina si legge ovunque: “San Casciano come Riace”. Sì, perché le scoperte restituite dalla campagna di scavo nei pressi del santuario etrusco-romano sono eccezionali e molto simili a quelle che hanno sbalordito tutti anni fa a Riace.

Si tratta di 24 statue di divinità, imperatori, matrone ed efebi che da 2300 anni riposavano in una grande vasca romana in attesa di essere riportati alla luce. Alcune di queste raggiungono il metro di altezza. L’acqua calda e il fango della sorgente sacra hanno permesso ai reperti di rimanere del tutto integri.

Bronzi di San Casciano
Bronzi di San Casciano – viaggi.nanopress.it

Tutto ebbe inizio nel 2007. Allora il comune di San Casciano autorizzò degli scavi archeologici condotti dalla Soprintendenza i quali riportarono in superficie i resti della Necropoli di Balena. Nel 2018, poi, l’esplorazione venne allargata fino a Bagno Grande dove nel 2020 avvenne la prima grande scoperta: un altare dedicato ad Apollo.

Da quel momento in poi è stato tutto un succedersi di ritrovamenti, dalla vasca dove i fedeli venivano a immergersi al santuario romano con tanto di altare.

I bronzi di San Casciano

I bronzi di San Casciano rappresentano le divinità venerate in questo luogo sacro, come la dea Igea o il dio Apollo. Gli esperti hanno anche individuato un statua che assomiglia all’Arringatore.

Bronzi di San Casciano
Bronzi di San Casciano – viaggi.nanopress.it

Il Ministro della Cultura Massimo Osanna ha commentato il ritrovamento definendolo come

“la scoperta più importante dai Bronzi di Riace e certamente uno dei ritrovamenti di bronzi più significativi mai fatti nella storia del Mediterraneo antico”.

Lo stesso ministro ha approvato l’acquisto di un palazzo del ‘500 per ospitare i tesori provenienti dal Bagno Grande. Già da ieri, infatti, gli esperti del laboratorio dell’Istituto centrale del restauro di Grosseto sono al lavoro per effettuare i primi interventi di pulizia e restauro sui bronzi.

Secondo gli esperti, le statue sono da collegare temporalmente in un periodo che spazia dal II secolo a.C. al I d.C. Il santuario nei pressi del quale gli archeologi hanno condotto gli scavi, invece, esisteva già nel III secolo a.C. e perdurò fino al V secolo d.C. In epoca cristiana, infatti, colonne in pietra riempirono a mo’ di sigillo le grandi vasche, e le statue furono immerse rispettosamente nell’acqua.

Bronzi di San Casciano
Bronzi di San Casciano – viaggi.nanopress.it

Alcuni dei bronzi riportano iscrizioni in lingua etrusca e sembrerebbero provenire dalle importanti famiglie della zona e dei dintorni: proprietari terrieri, esponenti delle classi più agiate e imperatori.

Gli altri ritrovamenti di Bagno Grande

Oltre alle meravigliose statue di bronzo, il tesoro di San Casciano dei Bagni è costituito anche da 5000 monete, altri oggetti e iscrizioni in etrusco e in latino. Nelle iscrizioni sono incisi i nomi delle più potenti famiglie etrusche.

Monete San Casciano
Monete San Casciano – viaggi.nanopress.it

Tutti questi reperti sono il frutto di un lavoro lungo 14 settimane i cui risultati hanno superato di gran lunga ogni aspettativa. È significativo pensare come, in un’epoca di conflitti tra Roma e le città etrusche, nel santuario di Bagno Grande dominasse comunque un’atmosfera di assoluta pace e spiritualità.

Bronzi di San Casciano: un’opportunità per il paese

A rendere possibile questo straordinario ritrovamento è stata senz’altro la collaborazione tra gli esperti più svariati. Il cantiere, che chiuderà in vista dell’inverno e riprenderà in primavera, ha visto lavorare in sinergia geologi, esperti di epigrafia e numismatica, università, e specialisti di tutto il mondo.

Per la sindaca di San Casciano, Agnese Carletti, gli scavi condotti a Bagno Grande rappresentano un’opportunità di vera e propria rinascita per il suo paese che in questi giorni più che mai è sulla bocca di tutti.

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