Particolare e antica specie torna a far stupire gli studiosi: cosa hanno trovato

Gli studiosi stessi ne sono rimasti davvero incredibilmente sorpresi. Il motivo? Una particolare ed antica specie sono stati scoperti da poco.

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Una particolare ed antica specie – viaggi.nanopress.it

Non sono solo le scoperte archeologiche ad aver tenuto banco durante l’anno appena trascorso. Anche il mondo della natura ha tenuto impegnati e non poco scienziati di tutto il mondo. Spesso portando studiosi a rimettere in discussione molte delle cose che credevano di sapere. Come quella di cui parliamo oggi, che ci racconta anche di qualcosa che viene dal passato.

Una particolare e antica specie stupisce gli studiosi

Lo stesso mondo della natura mette a dura prova ogni giorno il mondo scientifico. E durante il 2023 sono state diverse le scoperte  in questo ambito. Nuove specie venute alla luce, sia in ambito faunistico che botanico, insomma gli scienziati hanno avuto il loro bel da fare.

Questa volta parliamo di una particolare ed antica specie che ha avuto il pregio di lasciare a bocca aperta gli stessi studiosi che se ne sono imbattuti. Parliamo di fossili. Sì, avete capito bene, proprio di fossili. Scoperti, catalogati e messi da tempo da parte, erano stati liquidati come piante. 

Niente di più sbagliato in verità e la scoperta è stata fatta di recente. Non erano piante, sebbene la forma ne ricordasse moltissimo questa natura, forse per via dell’aspetto che ricordava i contorni di una foglia. In realtà sono animali antichi, ovvero delle tartarughe che vissero addirittura nello stesso periodo dei dinosauri.

E non è tutto perché gli studiosi impiegati in questo progetto le hanno trovato già un nome, ovvero Turtwig. Gli appassionati di Pokemon lo riconosceranno certamente e non è casuale. Si tratta di un omaggio al personaggio del manga che è appunto per metà pianta e per metà una tartaruga.

La storia della tartaruga Turtwig

Sono gli stessi scienziati attraverso le parole del portavoce Hector Paloma Castro sulle pagine della rivista Paleontologia Electronica, a narrare la scoperta. Pare infatti che il team si sia imbattuto per la prima volta in questi esemplari e nei suoi carapaci nel sud America nordoccidentale.

In realtà a trovare per primo i fossili è stato per la prima volta un sacerdote colombiano, Padre Gustavo Huertas. I resti di Turtwig si trovavano nella Formazione Paia, un importantissimo sito geologico in Colombia. E già noto per la presenza di fossili attribuibili a dinosauri, plesiosauri, ma anche tartarughe, coccodrilli antichi e pliosauri.

Se inizialmente appunto si pensava i fossili fossero di Sphenophyllum colombianum, Castro e lo scienziato Fabiany Herrera, si sono in realtà resi immediatamente conto che le vene che si potevano vedere nel fossile fossero in realtà delle ossa.

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Il fossile di Turtwig – viaggi.nanopress.it

Ad aiutarlo nello studio anche un paleontologo di Bogotà, Edwin Alberto Cadena. Pare che le tartarughe al momento della morte avessero non più di un anno, e che i loro gusci fossero molto sottili. Sembra che avessero origini in comune con specie del Cretaceo e che arrivassero addirittura a tre metri di lunghezza, dimensioni incredibili. E proprio questa sarà la sfida delle prossime settimane: scoprire come siano arrivati a dimensioni così grandi. Ne sapremo presto di più.

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