Sono ormai iniziati i Mondiali di Calcio 2010 in Sudafrica e c’è chi mormora che l’evento calcistico più hot del momento sia il più inquinante mai organizzato nella storia: guai per l’ambiente.
Mentre il Sudafrica si riconferma tra le mete vip dove andranno in vacanza le celebrities e hotel di lusso come il Penzula Resort di Knysna scelto dalla nazionale francese mostrano immagini tremendamente chic, si inizia un rapido conto sui possibili danni ambientali derivanti al grande evento.
Secondo un recente studio i Mondiali di Calcio in Sudafrica sarebbero i più inquinanti mai organizzati nella storia.
Trasporti e bassa efficienza energetica sono solo alcuni aspetti del problema, senza contare le emissioni inquinanti.
Un’indagine effettuata dal Ministero per l’Ambiente e per il Turismo norvegese avrebbe messo in luce che la Coppa del Mondo sarà responsabile dell’immissione nell’atmosfera di oltre 2,5 milioni di tonnellate di CO2, una quantità pari a quella prodotta da 280.000 vetture di media cilindrata che percorrono 100.000 km ciascuna.
La cifra equivarrebbe al triplo dell’inquinamento prodotto in un anno da tutte le auto che circolano in Islanda. Come è possibile?
I trasporti costituiscono il nodo più incriminato: oltre 1,5 milioni di tonnellate di CO2 sono a carico di voli a lungo raggio utilizzati da squadre, delegazioni, tifosi e giornalisti che seguono l’evento, mentre 500.000 sarebbero causate da trasporti locali e internazionali.
Circa 3,3 milioni di persone utilizzano una quantità enorme di energia elettrica, che in Sud Africa viene prodotta quasi esclusivamente da centrali a carbone: 350.000 tonnellate di CO2 che si vanno ad aggiungere tra cieli sempre meno limpidi.
Inoltre non da meno è la costruzione dei nuovi stadi, che ha causato l’emissione di circa 15.000 tonnellate di anidride carbonica.
Secondo la ricerca i Mondiali di Calcio in Sudafrica sarebbero, dunque, i più inquinanti della storia: quasi il doppio rispetto alle Olimpiadi di Pechino del 2008 e ben sei volte in più rispetto il Mondiale svoltosi in Germania nel 2006.
Al Brasile, sede del Mondiale 2014 e che ha appena festeggiato l’arrivo delle Olimpiadi del 2016, conviene pensare subito un piano eco-friendly.