Il colpo di stato alle Maldive può essere causa legittima di paura, e quindi il viaggiatore può chiedere il rimborso del viaggio. Lo dichiara ADOC, l’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori, che sottolinea come secondo il Codice del Consumo, se si verificano emergenze sanitarie, politiche, eventi naturali o atti terroristici, i viaggiatori possano recidere dal contratto senza pagare alcuna penale. Ecco perché ADOC ha inoltrato richiesta alla Farnesina di considerare le Maldive “destinazione a rischio”.
ADOC si dichiara disposta a fornire qualsiasi tipo di assistenza legale ai consumatori. Per quanto riguarda i turisti presenti sul posto durante l’emergenza vale l’articolo 100 del Codice che prevede l’utilizzo di un Fondo di garanzia che copra le spese di rimpatrio immediato. In ogni caso ADOC ricorda ai viaggiatori di avere sempre a disposizione il numero della Farnesina e del consolato italiano nei paesi in cui ci si reca.
Intanto il sito del Ministero degli Affari Esteri viaggiaresicuri.it mette in guardia sulla situazione di instabilità politica consigliando di evitare assembramenti e di non circolare nelle ore notturne e in luoghi isolati. Ma fa sapere che la situazione nei villaggi è tranquilla, e che l’aeroporto non ha subito interruzioni nel funzionamento. Gli stessi italiani a Malè, riunitisi per iniziativa del consolato, fanno sapere che non ci sono problemi (anche se ci sono stati alcuni disordini negli atolli vicini). Addirittura in molte isole hanno appreso la notizia prima dall’Italia che sul posto.
Del resto, rimarcano gli operatori, se avessero voluto colpire il turismo avrebbero bloccato da subito l’aeroporto. Al momento non sembrano essere pervenute richieste di disdette, ma non ci si aspettano nuove prenotazioni nell’immediato. L’importante è sapere come comportarsi in caso di richiesta di rimborso che, torna a dire l’ADOC, è del tutto legittima.
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