Le piante più tossiche d’Italia: la classifica definitiva  

Imparare a riconoscere alcune varietà di piante ci permette di sapere che cosa poter raccogliere in tranquillità. 

Pianta velenosa
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La natura è un portento, così come ci dona effetti benefici e curativi, può anche creare sostanze estremamente velenose. Sarebbe bene imparare a riconoscere quelle più tossiche in modo da evitare di raccoglierle o tenerle in casa ed in giardino.

La pianta dell’Abro, meglio conosciuta come fagiolo indiano o corallinoè una leguminosa che crea baccelli simili ai piselli. Questi contengono delle sementi di colore nero e rosso da cui si estrae l’abrina, una sostanza particolarmente velenosa.

I semi colorati sono utilizzati da alcuni creatori di ornamenti per creare delle collane, vendute poi on line. Gli esperti sconsigliano di acquistarle in quanto tossiche per la nostra salute. Tra l’altro, anche la lavorazione può provocare notevoli problemi.

Respirare l’odore dei semi può causare alcuni problemi. I sintomi possono essere nausea, febbre, tosse, ed anche edema polmonare. Nel caso di ingestione l’abrina inficia il fegato, i reni e la milza.

Pianta il cui significato è “inevitabile”

Provoca vomito e dissenteria con possibili tracce di sangue. Si aggiunge anche un forte stato di disidratazione con una discesa dei valori della pressione sanguigna. Tra le piante velenose, c’è una specie perenne che ha infiorescenze di colore rosa e bacche lucide nere.

Il suo nome è Atropa Belladonna, che la collega ad una delle tre Moire della mitologia greca. Atropo aveva il compito di recidere il filo della vita degli uomini, tessuto dalle altre due sorelle.

Il termine, in greco, significa l’immutabile e l’inevitabile. E’, infatti, una pianta che può provocare addirittura la morte. L’Aconito presenta infiorescenze molto belle e colorate di giallo, blu e viola.

Questa pianta cresce coltivata, spontanea sulle rive dei torrenti o nei prati di montagna. Se la vediamo però dobbiamo fare attenzione, perché le sostanze che contiene sono tossiche. Nell’antichità veniva utilizzata per avvelenare le frecce.

Cicuta
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Poche gocce della radice infatti bastano a causare una paralisi del muscolo cardiaco e a volte la morte. Il nome deriva da un termine greco che significa pianta velenosa. Una tra le piante velenose più conosciute è sicuramente la cicuta.

Il falso prezzemolo

Tra le varie specie la Cicuta maculatum, è la più famosa perché fu la pianta che causò la morte di Socrate. E’ molto diffusa anche in Italia, nei luoghi ombrosi ed umidi.  Nota anche con il nome popolare di falso prezzemolo per via della loro somiglianza.

Altra specie è la Cicuta virosa, una pianta acquatica che cresce in luoghi come gli acquitrini. Un tempo era molto diffusa in Italia, ma oggi è quasi del tutto scomparsa, anche a seguito della bonifica delle varie aree paludose della Penisola.

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