La spiaggia più inquinata del Mediterraneo si trova in Italia ed è molto spesso meta prediletta di turisti e vacanzieri. La sua lunga storia è incredibile.
È definita da molti come i Caraibi di Livorno. Ma quella di Rosignano, con il suo mare chiaro e la sabbia bianca, è stata dichiarata dal 1999 la spiaggia più inquinata del Mediterraneo. Ad affermarlo è il programma delle Nazioni Unite per l’ambiente.
La spiaggia più inquinata del Mediterraneo: un luogo pericoloso scambiato per paradiso
Nel 2021 la famosissima rivista Vogue Italia ha scelto la spiaggia bianca di Rosignano come copertina per il numero di settembre dal titolo “Un nuovo inizio”. Una copertina bellissima, senz’altro, con tanto di modelli in mezzo alla sabbia e all’acqua azzurra.
Fin qui niente di strano se non che per molti si tratta dell’ennesima ipocrisia e narrazione delle false Maldive toscane. Perché false? Perché come ha affermato il deputato Francesco Berti
«le spiagge bianche sono sinonimo di avvelenamento dell’ambiente da parte di una multinazionale cui nessuno ha mai propriamente chiesto il conto.»
Lo stabilimento Solvay e gli enormi danni ambientali
Da decenni lo stabilimento della Solvay di Rosignano marittimo è accusato di essere il responsabile di un enorme danno ambientale. La Solvay produce da più di un secolo carbonato di sodio e da moltissimo tempo è oramai protagonista di una lunghissima ed estenuante storia di lotte contro l’inquinamento. Questa sodiera, tra le più grandi d’Europa, sarebbe colpevole di rimettere in mare solidi e metalli pesanti.
A prova di questa pesante accusa ci sono il mare particolarmente azzurro e la sabbia bianchissima. In questo caso però, nessun merito di Madre Natura; tutta colpa delle sostanze industriali e del carbonato di sodio che, oltre a danneggiare l’ambiente, possono provocare danni anche alla salute dell’uomo che qui viene spesso a trascorrere le sue vacanze estive.
Una lunga battaglia contro la Solvay non ancora vinta
Lo scorso 22 marzo il fondo Bluebell Capital Partners ha fatto ricorso al Tar della Toscana per chiedere l’annullamento di un decreto. Quest’ultimo rinnovava anticipatamente l’autorizzazione integrata ambientale (AIA) allo stabilimento. L’autorizzazione sarebbe dovuta scadere nel 2027, ma il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha deciso che la Solvay può essere autorizzata per altri 12 anni a gettare in mare ancora 250 mila tonnellate l’anno di scarti di produzione estremamente inquinanti.
La presunta regolarità dello stabilimento e del suo canale aperto in mare sono messi in discussione dal ricorso, sottoscritto anche dal WWF Italia, da Project Zero e dai suoi celebri ambasciatori tra qui Slash e Cara Delavigne, dalla onlus Medicina Democratica e da tantissimi cittadini di Rosignano,
Secondo il ricorso, la Solvay violerebbe le linee guida che vietano l’accumulo di solidi in mare e le autorità avrebbero rilasciato l’autorizzazione senza valutare approfonditamente i rischi ambientali.
La spiaggia più inquinata del Mediterraneo e i danni già causati
La Solvay ha certamente risposto alle accuse affermando di seguire per filo e per segno le normative; tuttavia secondo il Cnr di Pisa, lo stabilimento avrebbe riversato in mare 337 tonnellate di mercurio e altre sostanze inquinanti come cadmio, arsenico, nichel, piombo e zinco.
Come se non bastasse sono già due i black-out elettrici che nel corso degli ultimi anni hanno incrementato la fuoriuscita e lo sversamento in mare di ammoniaca in prossimità dello stabilimento. Inevitabilmente, nel giro di un solo giorno, è stato stimato che a causa delle 11,7 tonnellate di azoto ammoniacale siano morti un numero inquantificabile di pesci e animali marini.
Ma non solo. Anche la salute dell’uomo e in particolare quella degli abitanti di Rosignano è a serio pericolo. Eppure c’è chi continua tranquillamente a farsi il bagno nelle fasulle Maldive livornesi, non curante della situazione pericolosissima o inconsapevole della realtà dei fatti.
