Italia, lo davano per estinto e invece è riapparso in questa regione: di cosa si tratta

L’incredibile scoperta è di pochi giorni fa. Qualcosa di ritenuto ormai estinto, quantomeno in Italia, è improvvisamente riapparso in questa regione. Se non sapete di cosa si tratta ve lo raccontiamo noi.

Boa delle sabbie, serpente dato per estinto
Dato per estinto – viaggi.nanopress.it

Qualcosa di rarissimo e ormai considerato quasi del tutto scomparso nel nostro paese, torna prepotentemente a far parlare di se. Tutti ne parlano ed in questa regione la scoperta è opera di un’istituzione che proprio in questi giorni festeggia una nuova fase. Vediamo insieme di che si tratta.

Lo davano per estinto ed è riapparso in questa regione

La sua presenza nel nostro paese era già stata ampiamente dibattuta in passato, in quanto esemplari erano stati rilevati solo in una determinata zona. Ora a scoprirne la presenza forse nascosta già da diverso tempo, sono i responsabili di un Museo.

serpente-riapparso-in-questa-regione
serpente riapparso in questa regione – viaggi.nanopress.it

Stiamo parlando di un rettile rarissimo, l’Eryx jaculus, meglio noto come Boa delle Sabbie.

Serpenti di piccola taglia che raggiungono massimo 60 cm sono innocui e crepuscolari, si nutrono principalmente topi, lucertole, lumache. Sebbene il loro habitat naturale sia considerato il Nordafrica, il Medio Oriente, talvolta l’Europa orientale, in realtà questo esemplare si considera estinto in alcuni paesi.

In Italia la sua presenza è rara, negli anni di questo esemplare si sono registrati degli avvistamenti nel territorio di Licata, in Sicilia. Nel 2018 ad avvistare il raro rettile era stato un giovane fotografo naturalista, Matteo di Nicola, che lo aveva filmato nelle zone tra Agrigento e Caltanissetta. Insomma si riteneva una presenza sporadica e circoscritta solo a questi territori.

Questo almeno finché degli esemplari sono stati avvistati anche a Gela.

Il Boa delle Sabbie, l’incredibile ritrovamento

A lavorare a questo incredibile ritrovamento è già da diversi anni un team di zoologi.

Secondo il team coordinato dal direttore del Museo di Storia Naturale di Comiso, Gianni Insacco, si tratterebbe di un gruppo di circa 500 esemplari. Una presenza importante per un rettile praticamente leggendario, non un semplice avvistamento, ma un vero e proprio branco.

Inizialmente alcuni serpenti sono stati ritrovati morti, altri sono stati oggetti di studio e poi nuovamente liberati. Si tratta di una scoperta incredibile per la regione, a quanto pare unica a poterne vantare degli esemplari sebbene uno di questi fosse esposto a Firenze.

Riapparso in questa regione, il commento degli esperti

Secondo l’equipe di ricerca in realtà la specie di Eryx jaculus potrebbe essere presente nel territorio siculo già da diverso tempo. Addirittura secoli. Probabilmente la presenza dei rettili è passata inosservata a causa delle sue abitudini.

boa-delle-sabbie
boa delle sabbie – viaggi.nanopress.it

Il boa delle sabbie è un rettile crepuscolare, pertanto trascorre gran parte della giornata nascosto nei terreni sabbiosi. Predilige vivere in ambienti molto aridi, o in terreni soffici e difatti la maggior parte del tempo lo passa scavando dei tunnel.

Per gli esperti questa è una scoperta epocale, considerata la rarità della specie ritenuta ormai scomparsa in alcune zone del pianeta. Attualmente sono in corso analisi sugli esemplari. La missione dei zoologi è quella infatti di indicarne con certezza la sottospecie di appartenenza. Di Eryx jaculus conosciamo infatti due derivazioni. Una nota come E.j. jaculus che vive principalmente in Nord Africa e E.j. turcicus avvistato in Medio Oriente, ma anche nei Balcani. Su una terza sottospecie si dibatte da tempo.

Successivamente sarà importante stabilire anche concretamente la provenienza di quelli siciliani. Potrebbero essere originari del luogo? Solo il tempo potrà dirlo.

museo-storia-naturale-comiso
museo storia naturale comiso – viaggi.nanopress.it

Intanto però il Museo di Storia Naturale di Comiso festeggia. Anche perché in questi giorni la notizia di questo ritrovamento arriva in un momento importante. Il 1 marzo scorso il museo ha annunciato una nuova gestione, fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale.

La struttura verrà affiancata da Civita Sicilia, Società regionale del Gruppo Civita e da Logos, una struttura di consulenza. Entrambe operano nel settore dei beni culturali e nella gestione di attività come quella di Comiso. La gestione condivisa è un progetto che durerà otto anni.

Nel Museo l’offerta è davvero ampia. Si inizia con la sezione paleontologica con reperti preistorici provenienti sia dalla Sicilia che dal resto del mondo. Si prosegue poi con una ricca sezione zoologica, basti pensare che la collezione vanta circa 14.000 esemplari di invertebrati. Infine l’ampia sala dei cetacei: 14 specie costituite da ben 50 esemplari.

Impostazioni privacy