Il miglior Paese europeo per i nomadi digitali

Un nuovo modo di vivere il lavoro che permette di scegliere altre località dove trasferirsi e vivere, anche solo per qualche mese all’anno.

Spagna
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I nomadi digitali sono una categoria di lavoratori in aumento, e riguarda soprattutto la fascia più giovane. Si ricollega al conosciutissimo smart working, ossia il lavoro da remoto svolto con il computer.

Coloro che compiono la propria professione in questo modo, spesso hanno anche cambiato il loro stile di vita. Non serve andare in ufficio, ma nemmeno a casa, per cui perché non viaggiare?

Alcuni di loro si spostano in paesi più freschi in estate è più caldi in inverno, ma continuano a svolgere il loro lavoro con varie aziende che possono essere, ad esempio, in Italia o in Inghilterra.

E, mentre lavorano, i viaggiatori digitali scoprono culture diverse dalla propria, sia europee che extraeuropee.  Chiaramente è necessario essere in grado di fare bene i conti e risparmiare ovunque è possibile, dai mezzi di trasporto all’affitto.

Le nuove frontiere per chi lavora in smart warking

Quindi i nomadi digitali possono trarre il massimo vantaggio dalla loro indipendenza di movimento, sia a livello economico che familiare. Alcuni scelgono case più spaziose, fuori dei centri urbani, altri, invece, scelgono di uscire proprio dallo Stato.

Ma quale luogo scegliere? Ci sono Paesi che sono considerati dei veri paradisi per tutti coloro che vivono con lo smart working, perché, oltre a fornire i servizi adatti, hanno un carovita più basso degli altri.

Chiaramente la ricerca del luogo ideale dipende dalle specifiche esigenze. In Europa uno dei posti migliori è la Spagna, un governo che rilascia un permesso perfetto per coloro che svolgono quest’attività.

Basti considerare il fatto che i primi sei mesi di residenza sono esentasse, i servizi sono molto buoni e il costo della vita è ottimo. Tra l’altro, per noi italiani, non è lontano, il clima è molto più mite ed è anche vicino alla nostra cultura.

Islanda
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Secondo numerose ricerche il territorio spagnolo merita il podio per le condizioni offerte e riservate ai nomadi digitali. Tra queste c’è quella condotta dell’Indice dei Nomadi Digitali, o Digital Nomad Index.

Questo elenca ulteriori aspetti positivi della Spagna, aggiungendo a quelli già visti, la buona sanità e le tante opportunità di svago. Un posto, quindi, da prendere in considerazione.

Una meta da scegliere: l’Islanda

Dopo i primi sei mesi esentasse, si passa al 15%, una percentuale comunque bassa. Il reddito minimo per potere usufruire di questo tipo di permesso di soggiorno e di 2140 euro mensili.

Altra eventuale possibilità di trasferimento per i nomadi digitali e l’Islanda. Un paese che offre la tassazione agevolata pari a zero. Ma per ottenere il visto è richiesta un’entrata mensile di almeno 7mila euro.

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