Il giacimento di miliardi di euro che si trova in Italia: di quale si tratta

Sapevate che c’è un giacimento di miliardi di euro, che si trova proprio nel nostro paese? Scopriamo insieme dove precisamente.

giacimento di miliardi di euro
Giacimento di miliardi di euro – viaggi.nanopress.it

Un patrimonio incredibile si nasconde proprio nel nostro paese. Un giacimento che potrebbe fruttare miliardi di euro. Condizionale d’obbligo, per una serie di motivi che proprio oggi andiamo a scoprire insieme. Sapete dove si trova esattamente? Ve lo diciamo noi.

Un giacimento di miliardi di euro si trova nel nostro paese

Tra i metalli più preziosi che ci siano al mondo, spesso pensiamo all’oro. In realtà a superarlo è forse il titanio. Sapete perché ? Ce lo dice la Comunità Europea, che lo inserisce in un elenco di materie prime considerate critiche. Perché? si tratta di risorse dall’elevatissimo valore economico.  E che però contestualmente non è facile procurarsi, per motivi disparati.

Ad oggi infatti si calcola che nel mondo siano solo 15 i paesi che lo estraggono, e in Europa solo la Norvegia per un totale di 300.000 tonnellate l’anno.  Il suo impiego è principalmente elevato nell’industria dei pigmenti. Come funziona? Quando lo si estrae lo si fa in forma di biossido, in polvere di colore bianco opaco. Perfetto per la produzione di plastica, carta, materiali ceramici ed anche smalti vernici.

estrazione del titanio
Estrazione del titanio – viaggi.nanopress.it

Il rovescio della medaglia è rappresentato però dal fatto che ad oggi non è possibile riciclarlo in alcuna materia. Almeno nessuna che sia attualmente nota. Sapete che un giacimento di miliardi di euro di questo metallo si trova proprio in Italia? Si chiama Giacimento di Piampaludo ed è in Liguria. O meglio, all’interno del Parco del Beigua, nel massiccio di Voltri, tra i comuni di Sassello e Urbe.

Ebbene qui si troverebbero ben 9 milioni di tonnellate di ossidi di titanio.

Perché Piampaludo non viene toccata

Secondo gli esperti si tratterebbe di valori altissimi: si potrebbe sfruttare tra il 5-6% della roccia totale. Un giacimento dunque che supera addirittura quelli della Cina. Eppure si tratta di un giacimento considerato praticamente inviolabile. Nel senso che nessuno ha mai estratto nulla da qui. Come mai?

Le motivazioni sono diverse. Innanzitutto di tipo ambientale. Il giacimento si trova all’interno di un parco naturale che fa parte dei Geoparchi dell’UNESCO. Non solo: questa è una delle zone più ricche di biodiversità dell’intera regione. Sono censiti ben 40 tipi di uccelli diversi, lupi e ben 1200 specie diverse di piante. Capite bene come lavorazioni di questo tipo potrebbero mettere in serio pericolo questo delicato ecosistema.

Sono naturalmente possibili, qualora venisse consentita l’estrazione, dei piani di bonifica ambientale. Purtroppo però questi vengono messi in atto solo dopo le fasi operative, quindi quando la miniera verrebbe dismessa. E questo potrebbe tranquillamente danneggiare l’ambiente. Come? Con la dispersione durante le operazioni di metalli tossici come zinco, nichel e soprattutto amianto.

Non bisogna sottovalutare poi i costi dell’estrazione. Nel mettere in atto operazioni di tutela, potrebbero lievitare i costi sino a rendere non più proficua l’intera operazione. Non è chiaro se ci saranno mai dei cambiamenti in questa situazione. Nel 2021 ad ottenere un’autorizzazione era stata la Compagnia Europea per il Titanio. Decisione fortemente osteggiata dall’Ente a tutela del Parco del Beigua e dai Comuni di Sassello Urbe. Al punto che nel 2022 l’autorizzazione per la ricerca è stata revocata dal Tar. La Compagnia sta presentando ricorso, ma ancora oggi non è chiaro cosa aspettarsi in futuro.

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