Il canyon italiano che ha fatto innamorare anche i turisti, una bellezza naturale

Questo canyon italiano ancora non molto conosciuto è uno dei luoghi naturali più belli di questa regione. Ecco dove si trova.

Canyon italiano
Canyon italiano – foto: e-borghi

Che la Sicilia sia una terra magica è oramai una cosa alquanto risaputa. Che custodisca alcuni dei tesori naturali e archeologici tra i più importanti del nostro Paese, pure.

Ciò che non tutti sanno è invece che oltre alle località più note e turistiche ce ne sono tantissime altre che aspettano solo di essere scovate ed esplorate.

Nel Siracusano, per esempio, c’è un luogo che non ha nulla da invidiare alle più conosciute attrazioni naturalistiche dell’isola, un posto ancora semi sconosciuto, ma incredibilmente bello da togliere il fiato.

Il canyon italiano tra i più belli del Sud

Siamo in provincia di Siracusa. Quest’area della Sicilia è nota per ospitare città incantevoli come appunto Siracusa e le località del Val di Noto, o ancora quelle rese celebri dai libri di Camilleri e dalla serie tratta da quest’ultimi in cui il protagonista è il commissario Montalbano.

In questa zona, dicevamo, si nascondono anche alcune delle attrazioni naturali più belle della Sicilia. Basti pensare che proprio da queste parti troviamo la Necropoli Rupestre di Pantalica e la Valle dell’Anapo, la Riserva di Cavagrande del Cassibile, l’Oasi di Vendicari con la meravigliosa spiaggia di Calamosche, e così via.

Canyon italiano tra gli Iblei
Canyon italiano tra gli Iblei – viaggi.nanopress.it

Tra tutti questi luoghi must poi se ne nasconde un altro, meno noto alla maggior parte delle persone, che però ha tanto da regalare dal punto di vista paesaggistico e non solo.

Parliamo delle Gole della Stretta, nei pressi di Buccheri. Si tratta di un luogo davvero incredibile che soprattutto gli amanti dell’escursionismo e del trekking ameranno particolarmente.

Nel cuore della natura più selvaggia e incontaminata, tra le rocce e la macchia mediterranea, si trova il fiume San Leonardo. Questo, nel corso del tempo, con la sua azione corrosiva, ha letteralmente scavato una gola, una specie di grande canyon, all’interno della quale ci si può inoltrare fino ad arrivare nei pressi di una grotta con tanto di laghetti e cascate.

Le Gole della Stretta di Buccheri

Il San Leonardo è il fiume più importante della zona del siracusano. Scorre lungo i Monti Iblei, bagnando tutti i territori che si trovano tra i paesi di Lentini e Francofonte e dividendo la provincia di Siracusa da quella di Catania. Poi, al termine del suo lungo viaggio, sfocia a poca distanza dal Simeto gettandosi nello Ionio.

Gole della Stretta
Gole della Stretta – Cai Ragusa

Uno dei punti più spettacolari dove ammirare il San Leonardo è nei pressi delle Gole della Stretta. Per arrivare basta arrivare al centro abitato di Buccheri e poi seguire le indicazioni per Pedagaggi – Catania (SP 5). Dopo circa sei chilometri si giungerà nei pressi dell’Agriturismo Terralivo e poi, dopo altri 300 metri, ecco una piccola strada asfaltata che condurrà a uno slargo dove è possibile lasciare l’auto e proseguire a piedi.

Il percorso, non particolarmente impegnativo, si snoda tra la fitta vegetazione della natura iblea, inizialmente in discesa e tra paesaggi ameni e intrisi di pace.

Laghetti, cascate e pareti rocciose

Seguendo il sentiero segnalato si arriva poi dopo non molto in fondo alla valle e quindi nei pressi del torrente. A questo punto non resta che proseguire il trekking per andare alla scoperta delle vere protagoniste del luogo. In poco tempo si raggiunge la prima cascatella, chiamata Campana di Sant’Antonio, che si tuffa in una marmitta profonda circa 6 metri. Ma non solo cascate e laghetti.

Tra le pareti delle gole, in alcuni tratti particolarmente verticali, chi è appassionato di arrampicata può mettersi alla prova e scalare il canyon.

Inoltre, lungo il percorso ci si può anche imbattere in diverse tombe castellucciane a grotticella. Si tratta di tombe scavate direttamente nella roccia in epoche lontanissime che testimoniano ancora oggi la presenza di antiche popolazioni in queste zone della Sicilia ancora non del tutte esplorate.

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