La Cripta del Redentore a Taranto, la chiesa più antica della città pugliese, è stata finalmente riaperta al pubblico dopo i lavori di restauro, durati quasi un anno. Si tratta di un piccolo gioiello di architettura e archeologia (ovviamente dimenticata per anni), la cui esistenza testimonia le origini cristiane di Taranto: si trova in via Terni (faceva parte della Chiesa di Santa Maria di Murivetere) e più che di chiesa in realtà si dovrebbe parlare di tomba, visto che di questo si tratta. Eppure, pare che proprio qui fu celebrato il primo culto cristiano secondo la liturgia bizantina.
L’importanza della Cripta del Redentore di Taranto è fuor di dubbio e quindi fa piacere venire a sapere che qui si restaura mentre a Pompei c’è stato un nuovo crollo: ma occorre dare notizia anche della sua bellezza: infatti, nonostante sia una piccola camera sotterranea, anzi una grotta larga 8 metri a cui si accede passando attraverso un antico pozzo, nel XII secolo qualche pittore a noi sconosciuto ebbe l’incarico (o l’ispirazione) di decorarne le pareti con affreschi che, arrivati fino a noi, sono incredibilmente splendidi.
Narra la leggenda che nella grotta di tufo dove si trova il pozzo di acqua sorgiva si sia fermato addirittura San Pietro: l’apostolo era in cerca di un luogo dove dissetarsi e si avvicinò così alla fonte vicino a cui sorgeva una grande statua raffigurante una divinità pagana. Secondo il mito, non appena l’apostolo si fece il segno della croce la statua andò in frantumi.
Oggi la Cripta del Redentore è famosa più che altro per i suoi affreschi, in particolare ‘Cristo Pantocratore tra San Giovanni e la Vergine’ e i ritratti di San Paolo, Sant’Euplo e Santo Stefano.
La cripta sarà visitabile fino all’8 gennaio 2012 dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17.30 alle 20: il che, dopo aver saputo degli ipogei chiusi al Colosseo e dei relativi crolli in attesa che inizino i lavori di restauro, è decisamente una bella notizia.