Che l’Italia sia piena zeppa di castelli da visitare, rocche e torri è un dato di fatto. Pochi forse però sanno che non occorre andare nella nebbiosa Scozia per trovarsi alle prese con fantasmi, apparizioni e strani rumori: anche l’Italia ha la sua buona dose di fantasmi, castelli stregati e misteri rimasti irrisolti nel tempo.
Arriva l’autunno, le giornate si accorciano, il cielo passa velocemente da un azzurro intenso a un grigio cupo: non esiste una stagione migliore per girare l’Italia a caccia di antichi castelli stregati. Organizzare un week end in qualche borgo medioevale, magari abbinando la visita a una qualche sagra di paese, visto che ad ottobre abbondano, può diventare un’occasione per conoscere un’Italia insolita, ricca di fascino e mistero. E perchè no, scoprire così anche qualche antica leggenda oppure pagine di storia ormai dimenticate. Anche perchè, solitamente, castelli e dimore diroccate o infestate da strane presenze, si trovano in zone d’Italia molto panoramiche, dove le tradizioni vengono ancora conservate soprattutto nella cucina locale: per riprendersi da uno spavento oppure darsi forza in vista di un avvistamento quantomeno strano, la cosa migliore è concedersi un buon pasto sostanzioso, meglio ancora se accompagnato da un bicchiere di vino. Non preoccupatevi se il tempo non vi regalerà una bella giornata di sole, perchè a volte una giornata di pioggia o semplicemente nuvolosa può aggiungere un po’ di quella suggestione che ci vuole per rendere una caccia ai castelli stregati davvero memorabile.
I castelli stregati del ducato di Parma e Piacenza
Nel ducato di Parma e Piacenza un moderno ghostbuster avrebbe vita molto facile: qui infatti c’è un lungo elenco di strani fenomeni che potrebbero fare la felicità di qualunque appassionato di ectoplasmi e apparizioni. Dulcis in fundo, moltissime di queste apparizioni sono legate a storie d’amore. Per esempio la Fortezza di Bardi fu teatro dell’amore tra la castellana Soleste e il cavaliere Morello: pare che quest’ultimo ancora si aggiri tra le stanze in cerca della sua amata. Fata Bema, invece, è un gentile fantasma che apparirebbe alle giovani spose alla vigilia delle nozze per istruirle sulla loro vita matrimoniale: è stata avvistata nel Castello di Montechiarugolo. A Soragna, nella Rocca Meli Lupi, si aggira il fantasma della sfortunata Donna Cenerina, morta assassinata nel 1573. Se vi trovate invece nel Castello di Gropparello e sentite degli strani lamenti, non preoccupatevi: è il fantasma di Rosania Fulgosio che, nel 1200, sarebbe stata murata viva dal marito, geloso per il suo tradimento con un amore di gioventù. C’è un delitto anche all’origine della leggenda che avvolge il Castello di Rivalta: nel 1700 un cuoco di nome Giovanni venne pugnalato, strangolato e quindi calato nel pozzo della fortezza. Un destino simile colpì il conte Pier Maria Scotti al Castello di Agazzano. Nel 1514 fu pugnalato a morte e poi gettato nel fossato durante una congiura: il suo fantasma si aggira ancora abbigliato con corazza, stivali ed elmo. Niente di meglio che trovare un buon agriturismo a Parma come base d’appoggio per un tour tra i fantasmi.
A Carpi a caccia della Dama Bianca
Narra la leggenda che nella torre detta Del Passerino, nel castello medioevale di Carpi, abbia vissuto la moglie di uno dei signori della città, appartenente alla Signoria dei Pio. Ovviamente la signora in questione era una donna bellissima: non stupisce quindi che il marito fosse roso dalla gelosia, che lo accecava anche senza indizi a indicare eventuali tradimenti della giovane moglie. Fu proprio durante uno di questi scatti di gelosia che l’uomo uccise la moglie trascinandola per i capelli e scaraventandola dalla finestra più alta della torre. Da quel giorno, il fantasma della Dama Bianca si aggira per i corridoi del castello in cerca della sua vendetta, apparendo di notte ai discendenti della famiglia Pio presagendo disgrazie e sventure di ogni sorta: una leggenda le cui origini, pare, risalgano addirittura al 1531. Una delle testimonianze più citate è quella del custode del castello che, nel 1818, dichiarò di averla vista sottoforma di una luce bianca che si alzò da terra per poi sparire. E se siete stanchi di fantasmi, potete darvi allo shopping negli outlet della vicina Modena.
Il cavaliere senza testa di Novi Ligure
Il Castello di Novi Ligure è stato costruito nel lontano 1135 e sorge di fianco alla chiesa di S. Andrea: poco vicino, sulla collina, c’è una torre alta 30 metri fatta costruire nientemeno che dal Barbarossa in persona nel 1233. Oggi del castello rimane ben poco, dopo che nel XVIII secolo venne smantellato quasi completamente: solo la torre e alcune parti delle antiche mura. Ma la notorietà del luogo non ha cessato di attirare l’attenzione a causa della leggenda del cavaliere senza testa che, si dice, apparirebbe misteriosamente. La testimonianza più recente risale ai giorni nostri, quando un gruppo di ragazzi, in una notte d’autunno, raccontò di aver visto ‘un cavaliere senza testa, armato di tutto punto, sopra un bellissimo cavallo bianco’: dopo aver fatto due giri intorno alla torre, il cavaliere sparì, lasciando i ragazzi interdetti a chiedersi se ciò che avevano visto fosse reale o meno. Il fantasma non pronunciò alcuna parola, ma bastò l’iscrizione sulla sua armatura a far raggelare il sangue: la scritta diceva ‘Vi a capella niger’. La traduzione più accettata è quella secondo cui la frase starebbe a significare ‘Oh uomo malvagio allontanati dalla capra’: la capra rappresenta il simbolo del male.
Il fantasma di Caterina Sforza nel Castello di Imola
Esponente della nobile e potente famiglia che diede il nome al castello, Caterina Sforza è un personaggio attorno a cui ruotano molte leggende e dicerie di cui è impossibile verificare l’autenticità. Appellata anche come ‘la grande signora della Romagna’, di Caterina si dice, ad esempio, che facesse gettare nei pozzi del castello gli ospiti indesiderati, che morivano a causa delle lame affilate che la nobildonna aveva fatto collocare sul fondo. Secondo i locali, la nobildonna fece erigere il castello in una sola notte grazie all’aiuto del diavolo in persona! Di sicuro c’è che fu una donna con una forza d’animo non comune, scaltra e astuta. Nonostante siano passati molti secoli, pare che il suo fantasma sia stato avvistato mentre vaga nei dintorni del castello con una tremula candela in mano.
La Torre del Diavolo di Camaldoli
Camaldoli è un piccolo borgo toscano, non lontano da Arezzo: qui all’interno del Castello dei Poppi si trova la cosiddetta Torre del Diavolo, il cui solo nome basta a metterci sul giusto avviso per quanto riguarda gli incontri fortuiti che potremmo fare al suo interno. La sua fama sinistra è legata al fantasma di Matelda, affettuosamente chiamata anche Telda. Secondo la leggenda, la signora fu una vera e propria mangiauomini: andata in sposa molto giovane ad un uomo decisamente più anziano di lei, per volere della potente famiglia d’origine che voleva allearsi con un’altra ancora più importante, la bella Matelda approfittava delle frequenti assenze del marito per darsi alla passione. Dopo ogni notte d’amore, però, il malcapitato veniva giustiziato dalla signora, ansiosa di mettere a tacere in modo definitivo qualunque voce potesse minare la sua immacolata reputazione. Quando però i più bei giovani di Camaldoli iniziarono a sparire misteriosamente uno dopo l’altro, i sospetti vennero rivolti contro la bella Matelda. Il popolo insorse, assediò il castello e Matelda venne murata viva all’interno della torre e lasciata morire di fame. Come ogni buona leggenda che trae origine da un fatto di sangue, pare che la nobildonna, non contenta della sua fine, ancora vaghi nei dintorni in cerca di vendetta..oppure di uomini da ammaliare.