Dormire in una capsula in Giappone

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Il primo è nato a Tokyo, ma ora il trend si è esteso a tutto il Giappone: l’Hotel Capsule è diventato un modo di pernottare very low cost. E se l’impressione è quella di un cibernetico loculo, al bando le ansie da claustrofobia.

Pensate che all’interno della catena alberghiera Nine Hours le scarpe all’ingresso dell’hotel, in appositi armadietti: l’hotel fornisce ai clienti pantofole, nonché pigiama, spazzolino da denti e tutto il necessario per la toilette.

Se pensavamo di esserci già abbastanza stupiti con i viaggi di nozze virtuali ad Atami e gli Shinya Basu per dormire in bus, il Giappone continua a riservare sorprese.

I Capsule Hotel offrono spazi microscopici, soluzioni veloci e low budget e stanno diventando un vero e proprio trend.

Qui troverete oblò, attraverso cui accedere a letti singoli divisi tra loro da pareti. Le stanze hanno tv, radio e la sveglia e seppur piccoli sono completi di tutto il necessario per passare una notte confortevole.

Alcuni possiedono una serie di servizi in comune, quali bagno e lavanderia, altri invece offrono piccolissime camere dotate di tutto.

Il primo Capsule Hotel è nato a Tokyo, città da sempre nota per i prezzi stellari sul tema affitti. Tuttavia ora questi alberghi si stanno espandendo in tutto il Giappone, specialmente in luoghi cardine del traffico, tra cui aeroporti e stazioni.

Se l’idea di sperimentare i Capsule Hotel vi attira, sappiate che in Europa potrete soggiornare presso la catena Yotel, che ha inaugurato i primi tre alberghi nell’aeroporto di Amsterdam e nei due principali scali di Londra, Heathrow e Gatwick, mentre nel 2011 aprirà a New York, a Times Square con 669 camere.

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