Vaccinazioni per chi viaggia: consigli utili su come comportarsi

Vaccini per chi viaggia

Per chi viaggia il dilemma è sempre lo stesso: vaccini sì o no? Se solo pensassimo che per compiere il giro del mondo in aereo si impiegano soltanto 36 ore, mentre il periodo di incubazione della maggior parte delle malattie trasmissibili, che si possono contrarre in giro per le varie nazioni, è di gran lunga superiore, forse avremmo già la risposta in mano.

Il rischio di contrarre malattie e rendersene conto molto tempo dopo essere tornati è un problema non soltanto per la propria salute, ma anche per quella della comunità intera. Inoltre, non bisogna sottovalutare che ogni anno sono sempre di più le persone che intraprendono viaggi in varie parti del mondo, anche in quelle meno battute dal turismo. In generale le persone sono disposte a viaggiare molto di più grazie anche all’abbattimento significativo dei costi dei viaggi aerei. 

Gli oltre 700 milioni di viaggiatori che ogni anno si spostano lungo tutto il pianeta, hanno un rischio piuttosto elevato di ammalarsi e di trasmettere a loro volta le infezioni alle persone vicine e quindi potenzialmente a tutto il resto della comunità. 

E’ dunque fondamentale che tutti conoscano il valore di tutelare la propria salute, utilizzando i mezzi più idonei per il luogo che si intende raggiungere: che si tratti di vaccini o semplici profilassi, è importante informarsi prima di intraprendere il viaggio. Tutelare la propria salute significa proteggere anche quella di tutti gli altri, non ci stancheremo mai di ripeterlo. 

In considerazione del numero sempre crescente di viaggiatori, anche le autorità sanitarie di tutto il mondo hanno compreso l’importanza di tutelare la popolazione da possibili focolai d’infezione, in molti casi generati dalle precarie condizioni igienico sanitarie di alcuni Paesi ancora in via di sviluppo. Proprio per questo, le autorità sanitarie si stanno impegnando nella divulgazione di informazioni sempre più dettagliate e chiare, circa i comportamenti da tenere, in caso di partenza per determinati Paesi. 

PRIMA DELLA PARTENZA 

Prima di un viaggio, soprattutto se in Paesi lontani e diversi dal nostro, è opportuno recarsi dal proprio medico di base, per valutare tutti gli eventuali trattamenti da fare. Vale la pena andarci almeno un mese o due prima della partenza, così da poter iniziare le profilassi terapeutiche laddove sia richiesto. 

Con il vostro dottore dovrete anche discutere di eventuali sintomi già esistenti, malattie croniche, vaccini già fatti in passato, farmaci che assumete regolarmente e anche di eventuali viaggi precedenti compiuti nello stesso luogo.

Inoltre, a seconda della vostra destinazione, bisognerà considerare tutta una serie di fattori di rischio:

– Gli alimenti locali e l’acqua (spesso non opportunamente depurata in molti Paesi del mondo);

– Le condizioni ambientali a cui il vostro corpo non è abituato (ad esempio l’altitudine, la siccità, le temperature troppo elevate o troppo basse);

– La presenza di parassiti, virus e altri agenti patogeni potenzialmente contraibili tramite l’ambiente circostante, gli insetti, le piante o altri animali (come il pollame);

– L’attività sessuale (sconsigliata alle Olimpiadi di Rio), un potente mezzo di trasmissione di moltissime infezioni.

E’ importante valutare quali accorgimenti medici prendere, anche in base alla tipologia di viaggio che si intende affrontare:

-Meta;

-Durata del viaggio;

-Condizioni igienico sanitarie del Paese;

-Motivo del viaggio (affari, studio, missione);

-Periodo dell’anno;

-Epidemie o focali di infezioni presenti sul posto.

Infine è importante sottolineare che esistono alcune categorie di persone potenzialmente più a rischio:

-Anziani;

-Bambini;

-Persone affette da patologie croniche e trapiantati.

PROFILASSI E VACCINAZIONI 

Dopo aver valutato tutto quanto appena illustrato, il vostro medico dovrà aiutarvi nella scelta della tipologia di sostegno clinico più indicata.

Le vaccinazioni sono certamente un’ottima strategia per prevenire moltissime malattie, a cui ci si espone soprattutto visitando i Paesi meno sviluppati. Innanzitutto però, verificate di essere in regola con quelle previste dal programma nazionale, dopodiché la scelta di aggiungerne altre, in vista del vostro viaggio, rimarrà esclusivamente vostra. 

In alcuni casi, il medico potrebbe proporvi al posto dei vaccini veri e propri, delle forme di profilassi che in alcuni casi (come per la malaria) possono durare anche alcuni mesi. Inoltre sia i vaccini che le profilassi non sono esenti da effetti collaterali, in alcuni casi anche piuttosto marcati. Ovviamente, non bisogna dimenticare che in gioco c’è il rischio di contrarre patologie, che nella maggior parte dei casi, sono altamente pericolose

Oggi nessun Paese vi chiederà più un certificato di vaccinazione contro il vaiolo e contro il colera, tuttavia, in alcuni casi, può essere richiesto quello contro la febbre gialla. A proposito di quest’ultimo, molti Paesi richiedono un certificato internazionale di vaccinazione valido a tutti quei viaggiatori che provengono da zone infette o che hanno transitato in zone a rischio. 

Per quanto riguarda invece la malaria, in base all’area colpita in cui vi recherete, il medico vi consiglierà una chemioprofilassi specifica, che avrà durata e dosaggi differenti in base alle specie e al livello di farmacoresistenza del plasmodio presente. 

In conclusione, prima di partire, con largo anticipo, è bene recarsi dal proprio medico di fiducia, per decidere il comportamento migliore da adottare, se però volete avere ulteriori informazioni, tenete presente che normalmente su siti istituzionali come quello del ministero della Salute, dell’Oms o dei Cdc americani, troverete informazioni dettagliate su tutti i tipi di vaccinazioni e cure consigliate, oltre a quelle obbligatorie.

Impostazioni privacy