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Può sembrare una violenza, una menomazione, ma per le donne della tribù dei Mursi, popolazione dell’Etiopia, il disco labiale è un rito di passaggio, segno di maturità sessuale. Ma per noi occidentali le strane usanze delle tribù africane rappresentano un rito o una violenza fisica?
La tribù dei Mursi è composta da diecimila persone che vivono a sud dell’Etiopia, a confine con il Sudan, nel cuore dell’Africa nera. Per questa etnia la donna ha un ruolo fondamentale. Infatti la diffusa pratica del disco infilato nella parte inferiore del labbro è segno di maturazione femminile, che viene raggiunta, dalle donne, non senza sofferenza, anche fisica. Dall’età di 15 anni alle femmine della tribù viene praticata un’incisione sul labbro inferiore, all’interno della quale è inserito un disco di misure differenti. All’inizio è di piccole dimensioni, ma può raggiungere anche i 10 centimetri di diametro. Questo ingombrante gioiello serve alle donne per trovare marito. Per gli antropologi le differenti dimensioni del disco rappresentano un rito di passaggio della donna, dall’età adolescenziale a quella adulta. Se il disco è di 10 centimetri circa vorrà dire che la donna ha raggiunto la sua piena maturità sessuale.
Pratica simile la si può ritrovare anche presso la tribù Suya del fiume Xingu, zona del Brasile. Ma in questo caso il disco labiale è un abbellimento del corpo degli uomini.
Per comprendere l’importanza che viene data alle donne Mursi bisogna ricordare che questa è l’unica tribù africana ad affidare un’arma, il kalashnikov, nelle mani di una donna.