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Un tour del Portogallo alla scoperta dei villaggi fortificati disseminati sull’intero territorio nazionale può essere una buona occasione per unire relax e mare ad una vacanza culturale, attraverso l’immenso patrimonio storico artistico dell’antica Lusitania.
Iniziando il tour del Portogallo dalla città di Faro, a sud del Paese, è possibile in poche ore addentrarsi nel selvaggio Alentejo attraverso la Serra do Malhao, effettuare una breve sosta a Mertola, piccolo centro arroccato sul Rio Guadiana, percorrere sterminate distese di grano fino ad arrivare a Monsaraz, bellissimo villaggio fortificato a guardia del confine spagnolo.
Monsaraz è un museo vivente. Per chi transita per al prima volta attraverso la Porta da Vila, la sensazione è di meraviglia e stupore. Un gioiello di scisto e calce dalla incredibile coerenza architettonica che ci dà la sensazione di essere trasportati nel Medioevo. Oltrepassando le mura si trovano resti di ogni epoca, dal Megalitico alla necropoli pre-romana. Passeggiando per le stradine, tra edifici secolari, si giunge fino alla Igreja da Misericórdia, una chiesa del XVI secolo, degna di una visita, naturalmente dopo aver ammirato la chiesa principale, l’Igreja de Santiago, la cinquecentesca cisterna e, nei Paços da Audiência, il celebre affresco O Bom e o Mau Juiz. Ma Monsaraz offre anche panorami mozzafiato sui campi e sulla diga di Alqueva, atmosfere notturne incantate e ristoranti che servono autentiche perle della gastronomia dell’Alentejo.
Tornando verso ovest si trova Evora, storico quartier generale dei Gesuiti, ricca di monumenti e vestigia romane e, nelle vicinanze, Arraiolos, famosa per la produzione di tappeti.
Attraverso piccoli centri agricoli, come Estremoz, si arriva poi a Marvao, altro borgo fortificato di confine e al vicino Castello de Vide con il suo quartiere ebraico. Il Castello di Marvão è situato a 843 metri di altezza, in uno dei punti più alti della Serra de São Mamede. Qui la montagna scoscesa costituisce da sempre un punto di difesa naturale, da dove era possibile osservare la frontiera con il paese vicino e la località spagnola di Valencia de Alcántara ed impedire così l’ingresso di eserciti nemici. Il complesso architettonico, perfettamente conservato, risulta essere una sovrapposizione di fortezze, che corrispondono a diversi e ben documentati periodi storici.
Lasciando l’Alentejo, dirigendosi verso nord, si può attraversare la Serra de Estrela, la catena montuosa più alta del Portogallo continentale, con cime che giungono sino ai 1.193 m, qui merita una visita Linhares, considerata la ‘capitale’ del parapendio in Portogallo.
Nel borgo di Almeida, è possibile visitare una delle fortezze più interessanti della zona. Almeida, infatti, è famosa in tutto il mondo per le sue celebri e antiche costruzioni a muraglia. Conosciute come le fortificazioni di Almeida, si presentano con 12 punti che si collegano tra loro formando una muraglia a forma a stella.
Un po’ più a sud, si erge la cittadina medievale di Belmonte, che diede i natali a Pedro Álvares Cabral, scopritore del Brasile nel 1500, e che ancora conserva alcuni segreti giudaici. Vi si trova inoltre la Pousada de Belmonte, antico convento ristrutturato ed adibito ad albergo, dove è possibile assaggiare la deliziosa cucina locale.
Ma un tour del Portogallo che ripercorra le città fortificate che tuttora conservano le loro cinte murarie a testimonianza di un passato glorioso, non può non condurre anche nella bellissima Óbidos, molto più a nord, sopra Lisbona, dalle case bianche ricoperte di buganvillee, dominata dai mori e conquistata dal primo re del Portogallo, D. Afonso Henriques, nel 1148. Circondata da una cinta di mura medievali e coronata dal castello moro, oggi trasformato in pousada, Óbidos è uno dei più perfetti esempi delle fortezze medievali portoghesi. Come nell’antichità, si entra dalla porta meridionale, quella di Santa Maria, abbellita da decorazioni di azulejos risalenti al XVIII secolo. All’interno delle mura, che al tramonto assumono tonalità dorate, si respira un’allegra atmosfera medievale, fatta di stradine tortuose, vecchie case di calce bianca con gli angoli dipinti di azzurro o di giallo, aperture o finestre manueline.
Da non perdere il Museo municipale che espone opere di arte sacra e possiede un quadro firmato dalla famosa pittrice seicentesca Josefa d´Óbidos.
Deve essere un itinerario di viaggio davvero meraviglioso!