Le alluvioni in Thailandia stanno migliorando e l’isola di Koh Samui è di nuovo raggiungibile dopo la chiusura dell’aeroporto e delle tratte di navigazione a seguito delle condizioni climatiche difficili che hanno colpito la regione.
Le otto province del centro sud, colpite nei giorni scorsi da forti piogge, stanno tornando lentamente a una situazione di normalità, grazie all’attenuazione delle piogge: si tratta di Nakhon Si Thammarat, Surat Thani, Chumphon, Phatthalung, Trang, Phang Nga, Sogkhla e Krabi.
Le calamità naturali che stanno flagellando l’Asia in questo periodo sembrano voler lasciare ora spazio alla ricostruzione e alla ripresa: se non in Giappone, dove le radiazioni della centrale nucleare di Fukushima sono ancora a livelli allarmanti, per lo meno in Thailandia, destinazione amatissima da milioni di turisti nel mondo.
A presentare un’eccezione nel lento processo alla normalità sono i distretti di Surat Thani e Nakhon Si Thammarat: le zone che hanno subito i maggiori disastri in seguito alle alluvioni si trovano a 500 km a sud di Bangkok, ovvero 1200 km a sud di Chang Mai, principale città turistica della Thailandia settentrionale.
Fortunatamente sono stati ripristinati i collegamenti e i trasporti verso la zona centro meridionale del Paese: l’isola di Koh Samui, una delle più amate dai turisti, è di nuovo raggiungibile via aereo e via traghetto, dopo che le alluvioni in Thailandia l’avevano resa irraggiungibile, con la chiusura dell’aeroporto e la soppressione dei collegamenti navali.
Gli aeroporti di Phuket e Hat Yai non sono mai stati colpiti dalle alluvioni e funzionano quindi regolarmente senza aver mai subito interruzioni di servizio: rimangono sospesi tutti i collegamenti ferroviari a sud di Surat Thani.