Tesoro inestimabile negli abissi: dal Mar Adriatico spuntano fuori due relitti antichi di navi romane.
Dalla Laguna di Grado riemergono due importanti tesori archeologici di inestimabile valore storico e culturale. Ancora una volta i nostri mari lasciano studiosi e curiosi senza parole. Dopo la scoperta nei mari di Livorno, questa volta tocca a Grado. I Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Udine hanno scoperto nelle profondità marine due antichi relitti.
Tesoro inestimabile negli abissi: scoperti due relitti di navi romane
La sensazionale scoperta di questi giorni ha come palcoscenico la Laguna di Grado. Si tratta di uno splendido bacino naturale che rientra nell’area del comune di Grado in Friuli Venezia Giulia.
Proprio nei fondali dell’Adriatico i Carabinieri erano impegnati nella loro periodica ispezione dei siti archeologici subacquei a bordo della Motovedetta. Con la collaborazione del Centro Subacquei di Genova, dell’Università di Udine e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Trieste, stavano più precisamente controllando l’area compresa tra Grado e le Foci del Timavo, il corso d’acqua che nasce in Slovenia a sfocia nel Mar Adriatico.
In questo contesto sono stati inaspettatamente ritrovati due relitti di navi romane poco distanti l’uno dall’altro.
La scoperta delle due navi romane
Già lo scorso luglio, in realtà, una delle navi era già stata individuata. Gli archeologi subacquei di Udine si sono subito adoperati per avviare ricerche e approfondimenti sull’avvistamento e sono riusciti a osservare anche alcune altre parti dello scafo. La parte visibile di quest’ultimo è al momento di circa 12 metri, ma molto probabilmente vista la condizione interrata del relitto, potrebbe misurare anche il doppio.
Per quanto riguarda la seconda nave, invece, questo è stato individuato in un’area già segnalata nel 2019 nei dintorni di Grado. Gli esperti hanno chiamato l’ulteriore relitto Grado 5 e hanno potuto stabilire una datazione più precisa della sua possibile origine. Il ritrovamento di un’anfora nello stesso sito ha permesso di collocare la nave in un periodo storico che spazia dal secondo al primo secolo a.C. Tra i reperti rinvenuti ci sono anche parti di una brocca e di un’anfora del secondo o terzo secolo d.C.
Secondo gli archeologi subacquei si tratterebbe di una scoperta dall’importanza storica del tutto eccezionale per quest’area dell’Adriatico.
Altri ritrovamenti in zona
L’ispezione della zona è proseguita anche nei pressi del canale Locovaz e della foce del Timavo. In quest’area gli esperti hanno ritrovato anche altri reperti tra cui
- un’anfora del primo secolo a.C.
- un bossolo di proiettile da 90 millimetri risalente alla Seconda Guerra Mondiale
- frammenti di epoca classica
- alcuni laterizi dell’Ottocento o Novecento.
Tuttavia Grado ha già restituito altre volte reperti e relitti romani. Nel 1986 è stata rinvenuta una nave risalente al secondo secolo d.C. che era naufragata nel Mar Adriatico con il suo carico di ben 560 anfore. Lo scorso anno, invece, era stata ritrovata un’asse di legno di circa 8 metri di lunghezza molto probabilmente appartenente a un’imbarcazione romana.