Terzo crollo a Pompei. Questa volta in briciole ci finisce un muro della casa di Trebio Valente, poco distante dalla Schola Armatorum. I crolli non potevano passare di certo inosservati e così, sebbene il ministro dei beni culturali, Sandro Bondi, avesse invitato la gente ad evitare di allarmarsi, le cose devono essere un po’ più complesse se è vero che dal ministero è partita la proposta di creare una squadra di specialisti ed esperti per salvare il sito archeologico di Pompei. In questi giorni, in Campania sono giunti alcuni emissari dell’Unesco che si sono mescolati alla folla di turisti per dare un’occhiata più da vicino alla situazione. Telecamere e fotografi sono stati tenuti preventivamente lontani dal sito.
E’ stato un caso che l’arrivo degli ispettori dell’Unesco sia coinciso con il periodo dei crolli a Pompei. Questo potrebbe far pensare che il ministro Bondi avesse ragione nel dire che non ci si doveva preoccupare perché il sito non era in pericolo. Ma dopo il cedimento della Schola Armatorum e il secondo crollo del muro del giardino della casa del Moralista, si è fatta sempre più pressante la necessità di mettere in sicurezza gli scavi, con dei lavori si rafforzamento dell’area. Un terzo crollo si è verificato poco fa, mandando in frantumi un muro della casa di Trebio Valente.
Lo stesso ministro dei beni culturali ha confermato la creazione di un piano straordinario per la protezione di Pompei che prevede l’arrivo nella città campana di una squadra di esperti tra architetti, archeologi ed operai.
I rappresentanti dell’Unesco non hanno effettuato il sopralluogo in maniera appartata inibendo l’ingresso ai turisti, ma proprio per non dare nell’occhio si sono mischiati a loro, in una giornata in cui finalmente il sole ha fatto capolino dopo incessanti giorni di pioggia, causa principale dei crolli. Tuttavia a giornalisti, stampa e tv è stato vietato l’accesso al sito e per questo non si hanno notizie in tempo reale del resoconto degli ispettori.
Per saperne di più si dovrà attendere l’invio della documentazione e della relazione all’Unesco. Gli stessi rappresentanti dell’organizzazione mondiale per la tutela dei luoghi considerati patrimonio dell’umanità, visiteranno in settimana anche i siti di Ercolano e Stabia.
Si riuscirà per davvero a salvare questo sito archeologico dal crollo totale?
I commenti sono chiusi.