La tassa di soggiorno alle Eolie? Possibile, anzi molto probabile. Il discusso contributo economico a carico dei turisti – che in Italia, è il caso di dirlo, vengono sempre più trattati come polli da spennare – è stato proposto da Mariano Bruno, sindaco di Lipari, la più grande delle sette isole che formano l’arcipelago eoliano, ed è già stata deliberata in giunta comunale. Ora manca solo l’approvazione del consiglio comunale perchè l’imposta diventi realtà.
In soldoni, a seconda del tipo e del livello di struttura ricettiva scelta, ci sarà una quota variabile da pagare che parte da 50 centesimi a notte (per gli hotel a una stella), fino ad arrivare a un massimo di 3 euro per i quattro o cinque stelle. Essendo l’arcipelago delle Eolie una delle località turistiche più amate e frequentate della Sicilia, l’applicazione della tassa di soggiorno potrebbe arricchire le casse comunali, messe a dura prova dai tagli regionali.
Come era già successo in occasione della prima proposta di una tassa di soggiorno nelle città culturali della Penisola, le polemiche e i pareri contrari non sono mancati: gli albergatori delle isole hanno alzato la voce in segno di protesta, così come l’Associazione dei Comuni delle isole minori siciliane, che si dice invece favorevole all’introduzione di una tassa di sbarco.
Secondo quanto riportato dall’Ansa, il sindaco di Lipari vorrebbe introdurre anche un ticket di 5 euro per i turisti che sbarcano sulle isole in giornata, senza rimanere per la notte.