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Nel corso degli ultimi quindici anni, Berlino, città con il debole per l’arte e la cultura, oltre ad essersi arricchita di gallerie d’arte, è diventata ‘preda’ di una forma di pittura, frutto dei nostri tempi, ovvero la Street Art. Artisti, graffitari più o meno famosi e designer hanno scelto ed eletto Berlino, ‘Capitale dell’arte da strada’. E così, da quel momento, ogni giorno, la metropoli tedesca pullula di creativi in cerca di un muro (o quel che ne resta), una facciata di un palazzo, un contenitore della spazzatura o una saracinesca, su cui dare sfogo al proprio estro.
Chiunque visiti Berlino non può certo dimenticare i suoi magnifici graffiti. Impossibile non vederli, sono cuciti tra la trama e l’ordito del suo tessuto territoriale.
I più famosi sono quelli dell’East Side Gallery: 106 opere, realizzate tra il 1990 e il 2009, ricoprono quel che resta dello storico muro di Berlino. La più grande galleria d’arte a cielo aperto del mondo: lunga 1,6 Km, è ricolma di messaggi, mani colorate, baci storici e tanto altro ancora.
Purtroppo, recenti notizie parlano di una sua imminente demolizione parziale. Nonostante la cosa appaia (giustamente) del tutto incomprensibile, il reale motivo di tale decisione, è che quest’area della città è considerata particolarmente appetibile, per questo, a breve, verranno costruiti palazzi di lusso. L’ennesimo esempio di come l’economia abbia un’inesorabile priorità sulla cultura e l’arte.
Lasciando da parte il rammarico per un luogo di immane importanza storica, che attira ogni anno oltre 800mila visitatori, ci spostiamo a Kreuzberg, dove incontriamo, in Skalitzerstrasse,l”Astronauta’ di Ash (Astronaut, 2007), un gigantesco murales creato in occasione del festival Backjumps.
Nei dintorni, nella zona di Oberbaumbrücke, troviamo una delle opere più significative del writer bolognese Blu: il ‘Mostro’ (ovvero la società di massa), formato da moltissimi individui, tutti di uguale colore, fagocita senza possibilità di scampo l’individuo diverso (bianco), colpevole di aver tentato un’opposizione all’omologazione.
Ritorniamo sulla Skalitzerstrasse, dove ci aspetta ‘Yellow Man’ dei Os Gemeos, un uomo gigante dalla pelle gialla che riveste l’intera facciata di un palazzo. E sempre a pochi passi, si trova forse l’opera più famosa di Blu, intitolata ‘Brothers’; mentre sulla Franksteinstrasse, verso il fiume Sprea, sulla facciata di un vecchio edificio incontriamo ‘Hourglass’, sempre di Blu, una sorta di maxi clessidra, sul cui fondo ci sono le città che ricevono l’acqua a gocce dall’alto.
Insomma, a Berlino ogni angolo è buono per scoprire qualche nuovo graffito. Se volete vederne il più possibile, l’associazione Alternative Berlin organizza tour della Street Art (3,30 ore e 15 Euro di costo) o tour gratuiti che partono tutti i giorni alle ore 11.00 e alla 1.00.
Durante queste escursioni, rigorosamente a piedi, potrete visitare la East side Gallery, gallerie d’arte contemporanea e progetti di arte urbana, siti abbandonati, mercati delle pulci e centri sociali, tutti luoghi in cui la creatività non conosce sosta ed è in continua e permanente evoluzione.