Sotto gli alberi gli archeologi trovano qualcosa di veramente imprevedibile: ecco la preziosissima scoperta in Italia. Scopriamola.
Nel corso dei primissimi mesi dell’anno 2023 c’è stata una forte ripresa delle ricerche archeologiche sull’antica città preromana di Falerii, nell’Etruria meridionale. Le ricerche si sono sempre di più intensificate grazie alla collaborazione tra tutti gli enti che operano sul territorio. Dall’Università di Roma al Comune di Civita Castellana, sono tantissimi gli enti che hanno unito le forze per avviare un iter di ricerca e di ricostruzione dell’antica città falisca nell’Etruria meridionale. Gli studi e le ricerche degli archeologi si sono concentrati sul santuario dedicato a Giunone Curite, divinità poliade della città pre-romana.
Civita Castellana: le ricerche archeologiche sul Santuario di Giunone Curite e la preziosissima scoperta
Le ricerche degli archeologi sull’antica città di Falerii nell’Etruria meridionale hanno conosciuto un’intensa accelerazione nel corso dei primissimi mesi dell’anno 2023. L’oggetto di indagine e di interesse da parte degli studiosi è stata l’area relativa al Santuario di Giunone Curite, la divinità della città etrusca.
Il Tempio di Giunone Curite è situato in località Celle su un altopiano separato dalla distesa collinare di Vignale. Lo stato di conservazione del tempio è pessimo a seguito dell’azione distruttrice del corso d’acqua. In conformità con la natura geologica del territorio etrusco, nel Santuario è presente un bacino a forma di rettangolo. L’acqua era utilizzata ai fini salutari e lustrali.
Il sito dedicato alla divinità testimonia la rilevanza dei culti e dei riti descritti da Ovidio. La divinità è stata evocata nel 241 a.C. a seguito di un’insurrezione ed il suo culto ebbe sede nel Campo Marzio. Da Ovidio apprendiamo che nel santuario dedicato alla dea Giunone Curite avvenivano giochi solenni: qui giovanissime sacerdotesse cantavano degli inni in onore alla dea.
Oltre alla processione si poteva assistere ad un vero e proprio sacrificio di un ariete, di un suino e di giovenche di colore bianco. Grazie alla testimonianza tramandata dallo scrittore di Sulmona possiamo comprendere come il Santuario dedicato alla Dea Giunone Curite sia stato identificato nel luogo di culto, da cui prendeva il via la processione.
Santuario dedicato alla Dea Giunone Curite: gli studi
Il sito dedicato alla Dea Giunone Curite nella località di Celle è costruito su un basamento di oltre 1300 mq ed è stato oggetto di diversi studi da parte degli archeologi. Dall’Ottocento gli studi hanno ripreso negli anni Trenta del Novecento e, successivamente, negli anni Settanta del XX secolo. Negli ultimi anni grazie alla sinergia ed alla collaborazione delle diverse istituzioni, è stato possibile dare avvio ad un’opera di rassetto dell’area di vegetazione, che ha infestato l’area di culto.