Se incontri questi “Nastri” sulla sabbia fai molta attenzione: stanne alla larga

Fai molta attenzione se incontri questi “Nastri” sulla sabbia. Scopriamo insieme come mai è bene stargli alla larga.

Nastri sulla sabbia
Nastri sulla sabbia – viaggi.nanopress.it

In estate tutti amiamo concederci una passeggiata sulla spiaggia. Soprattutto quelli che sono così fortunati da abitare vicino al mare e possono recarsi qui ogni volta che vogliono, magari anche dopo aver staccato da una lunga giornata di lavoro. Bene però prestare attenzione a diverse cose, sia per non turbare la quiete di alcune specie che si trovano in mare, che per la nostra sicurezza. Oggi vediamo una curiosa particolarità che sarebbe bene evitare con cautela. Sapete quale?

Fai molta attenzione a questi “Nastri”, se li incontri in spiaggia

In particolare è bene prestare attenzione a questi “Nastri”. Che intendiamo? Si tratta dei cerchi nella sabbia, che magari ad un occhio più superficiale potrebbero sembrare opera umana. Magari lasciati lì da alcuni bambini intenti a giocare.

Invece fai molta attenzione perché non sono segni opera di umani, ma di animali. Hanno l’aspetto di strutture di tipo tondeggiante. Qualora decideste di toccarle vi accorgereste che sono delle spirali gommose, al tatto quasi appiccicose.

Ebbene questo è proprio il segno che vanno lasciate lì dove si trovano, perché rischiereste di turbare un delicato ecosistema. Molti di noi li scambiano per rifiuti, eppure sono tutt’altro. Infatti si tratta del modo in cui alcuni animali depongono le uova. E delle uova che appartengono ad gasteropode. Si chiama Neverita Josephinia.

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Fai attenzione a questi nastri – foto Natura Mediterraneo

Forse vi sarà capitato di trovare in spiaggia la sua conchiglia. Un guscio che raggiunge 20-35 millimetri. La Neverita è conosciuta anche come Natica. La sua spira ha una base ampia e il suo ombelico è quasi tutto coperto da un callo bruno. Sono dotate anche di un particolare opercolo di tipo corneo.

All’interno il suo mollusco è di colore bianco, quasi limpido. Potrebbero quasi somigliare a delle lumache per via delle antenne, o se preferite tentacoli, che però non sempre si mostrano estroflessi.

Le uova della Neverita Josephinia

Tornando ai “Nastri” che si possono spesso rilevare in spiaggia, per le Neverita o Natica, sono un vero e proprio tesoro.

All’interno di queste strutture riescono infatti a deporre centinaia di uova davvero minuscole. Si stima che possono arrivare solo ad un millimetro di larghezza.

Si tratta di una specie che dunque si riproduce in una maniera davvero molto particolare. Invece di deporre le uova in acqua, caratteristica comune a moltissimi altri molluschi simili, predilige appunto la creazione di questi “nidi”.

Si adopera dunque per scavare delle cavità, ed emette un muco in grado di rendere slida la sabbia. Il tutto è progettato affinché non possa essere così facile distruggere la tana e proteggere così le uova e la futura prole. Non è infatti raro che le uova della Neverita possano essere preda di altre specie.

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Neverita Josephinia – viaggi.nanopress.it

Invece è importantissimo che rimangano indisturbate fino al momento della schiusa delle uova. La Neverita Josephinia è una specie facilmente rintracciabile nel Mediterraneo, nel Medio ed anche in alcune zone dell’Alto Adriatico. Può arrivare fino a 10 metri di profondità, ma tendenzialmente preferisce annidarsi dove trova più nutrimento, come acque calme e fondali limosi.

Non toccare questi “Nastri” è importante dunque per la loro salvaguardia, ma indirettamente anche per la nostra. Come specie di mollusco, la Neverita Josephinia è molto importante da un punto di vista dei nostri ecosistemi. Fornisce cibo e nutrimento per molte altre specie marine costiere.

Può dunque sembrare banale, ma mantenere indisturbato il loro momento riproduttivo è fondamentale per un corretto mantenimento di delicati equilibri, e per evitare conseguenze ambientali. Sempre più notizie preoccupanti circa la salute dei nostri mari continuano infatti ad arrivare ogni giorno. Il problema come sappiamo risiede innanzitutto nei cambiamenti climatici che mettono a dura prova la sopravvivenza di molte specie. E ancora anche l’annoso problema dell’inquinamento delle nostre acque.

Nel nostro piccolo dunque è importante mettere in atto tutte le possibili strategie atte a proteggere il nostro pianeta, anche quando si tratta di specie così piccole e apparentemente trascurabili.

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