Grazie ad un’incredibile indagine sono stati scoperti dei reperti molto importanti risalenti a 300 mila anni fa. Ecco quali
Molto spesso, ci dimentichiamo, che prima di noi, molte civiltà hanno vissuto nei posti dove ci troviamo.
Alcune di queste, si insinuavano in luoghi più campestri rispetto ai centri abitati per motivi di pastorizia.
Reperti risalenti a 300 mila anni fa vengono rinvenuti grazie ad un’incredibile indagine
Col passare del tempo, alcune civiltà e alcune famiglie che abitavano sulla Terra sono scomparse.
Di loro, ci rimangono solo alcune tracce anche se a volte difficile da trovare ma non impossibile.
Per questo, gli esperti, ogni giorno, conducono delle indagini per capire se forme di vita possano essere esistite in un determinato luogo.
Grazie a queste, si vengono a scoprire dei reperti risalenti a moltissimi anni fa, che vanno ad arricchire la storia di un determinato popolo.
Tutti questi reperti, vengono analizzati e studiati per inserire nel perfetto modo i tasselli mancanti all’evoluzione dell’uomo.
Nel complesso del sito paleolitico di Schöningen, sono state scoperte delle tracce risalenti a tantissimi anni fa.
Questo luogo, immerso in un bosco di betulle con un sottobosco di erbe e paludi dove si abbeverano elefanti, ungulati e rinoceronti, nasconde un vero e proprio tesoro.
In uno studio da poco reso pubblicato, il dottor Flavio Altamura, ricercatore presso il Paleoenvironment dell’Università di Tubinga and Senckenberg Center for Human Evolution, ha voluto specificare quello che è stato ritrovato.
Si tratta di reperti risalenti a circa 300 mila anni fa, che appartengono al popolo di Heidelberg, una specie umana estinta da tempo.
L’esperto, afferma che per la prima volta è stata condotta un’indagine sulle impronte fossili di due siti di Schöningen.
Grazie all’analisi di queste e ad altre informazioni ottenute da altri studi si è visto che queste, risalgono a impronte di ominidi che vivevano nella zona circa 300 mila anni fa.
In questo caso, si è difronte alle tracce umane più antiche ritrovate in Germania e dovrebbero risalire all’Homo heidelbergensis.
L’importanza delle orme umane e animali
Queste orme, secondo gli scienziati, appartengono a giovani uomini dell’epoca che sfruttavano il lago e le sue risorse.
Questo, perché attorno al fiume crescevano piante, fiori, germogli e frutti e c’erano molti animali a cui poter dare la caccia.
Pertanto, studiando i vari percorsi, si può tracciare un’ipotesi di vita di una famiglia dell’epoca.
Oltre a queste tracce umane, sono state analizzate anche delle tracce che appartengono a degli elefanti.
Questi, sono da attribuire alla specie estinta Palaeoloxodon, considerato il più grande essere vivente sulla terra dell’epoca.
Questo elefante, caratterizzato da lunghe zanne dritte, arrivava a pesare oltre 13 tonnellate.
Le impronte ritrovate, hanno impressionato gli scienziati in quanto sono lunghe oltre 55 centimetri.
Tra queste, sono state scoperte anche tracce di legno che sarebbero state calpestate da questo animale.
All’epoca, il legno era soffice e gli animali, così come gli umani, riuscivano facilmente a disintegrarlo.
Tra queste, anche una traccia di una specie di rinoceronte mai trovato prima in Europa, che si rivela essere molto importante per i ritrovamenti archeologici.