Scoperta una foresta mai esplorata prima d’ora. Si trova nelle profondità dell’oceano e potrebbe ospitare una specie ancora sconosciuta alla scienza.
Quando pensiamo alle foreste tropicali la nostra mente rimanda inevitabilmente all’immagine delle foreste pluviali che caratterizzano l’area equatoriale del nostro Pianeta. Quella dell’Amazzonia o quella del Congo, per esempio, sono solo alcune delle più importanti.
Ciò che però ignoriamo è che in realtà le foreste tropicali possono trovarsi anche negli abissi oceanici, come quella recentemente scoperta la quale ha letteralmente lasciato senza parole i ricercatori.
Scoperta una foresta di grande importanza per l’ambiente nel mare delle Galapagos
Le isole Galapagos tornano protagoniste di nuove scoperte scientifiche. Di recente gli esperti erano rimasti stupefatti per il ritorno dell’iguana terrestre, endemica dell’arcipelago, creduta estinta da moltissimo tempo.
Adesso, invece, oggetto di nuovi studi è una particolare foresta sottomarina individuata a sud dell’isola.
Si tratta di una fitta popolazione di alghe tropicali il cui merito della scoperta si deve al team della Charles Darwin Foundation e alla collaborazione del Parco Nazionale delle Galapagos e del National Geographic.
Una foresta sottomarina a 50 metri di profondità
La scoperta di questo nuovo ecosistema sottomarino è avvenuta a circa 50 metri di profondità. Per esplorare i fondali gli scienziati della Charles Darwin Foundation hanno dovuto ricorrere all’utilizzo delle nuove tecnologie.
Le immersioni subacquee tradizionali infatti non prevedono discese a profondità maggiori di 40 metri. Questo è uno dei motivi per cui fino ad oggi gli scienziati non si erano mai accorti prima di queste vastissime distese ampie quanto campi da calcio.
Come nuovi sistemi di monitoraggio i ricercatori hanno quindi utilizzato veicoli telecomandati chiamati ROV.
Questi mezzi, dotati di artigli meccanici, hanno permesso di prelevare dei campioni di alghe e di analizzarli nel modo più approfondito possibile. Ad oggi, seppur ancora in fase di studio, sembrerebbe che queste siano proprio una specie completamente nuova.
Scoperta una foresta sottomarina, le alghe potrebbero essere una specie ancora sconosciuta
A prima occhiata gli esperti hanno pensato di essersi imbattuti in alghe kelp, delle alghe brune dalle tonalità marroni capaci di raggiungere altezze e dimensioni piuttosto importanti, tanto da formare foreste ad alta intensità.
Queste foreste, esattamente come le barriere coralline e le mangrovie, sono indispensabili per l’ecosistema in quanto riescono a catturare e imprigionare il carbonio.
Gli scienziati, tuttavia, sono rimasti piuttosto stupiti dalla loro presenza in una regione tropicale come quella delle Galapagos e per di più lontana dalle coste. Questa specie infatti è tipica delle aree costiere poco profonde e delle zone fredde e polari.
Gli stessi ricercatori hanno dichiarato che questa sarebbe effettivamente la primissima volta che una foresta di alghe kelp così densa e a questa profondità sia mai stata individuata nel Paese.
Secondo i ricercatori della Charles Darwin Foundation, quindi, quella ritrovata potrebbe molto verosimilmente essere una specie diversa dalla già conosciuta Eisenia galapagensis, scoperta al largo dell’arcipelago nel 1934.
C’è anche da dire, tuttavia, che anche questa specie è stata poco studiata da allora a causa dell’ondata di caldo che negli anni Ottanta ha quasi causato la sua scomparsa. L’Eisenia galapagensis è infatti oggi considerata una pianta a rischio estinzione.
In attese di conferme
Le alghe scoperte di recente potrebbero quindi ampliare ancora di più il ventaglio di specie di alghe conosciute.
Ciò che è certo è che rappresentano qualcosa di essenziale per la vita marina. Sono infatti fonti di cibo e riparo per moltissime specie animali e per questo vanno studiate per essere conosciute meglio e di conseguenza tutelate.
Nel frattempo noi non possiamo far altro che attendere i risultati delle analisi: soltanto questi infatti sapranno darci tutte le risposte necessarie per poter affermare con certezza se queste piante marine siano o meno delle novità per tutta la comunità scientifica.