In Egitto, è stata fatta una scoperta straordinaria che è da considerarsi unica. Ecco di quale si tratta.
L’Egitto, da sempre, è una terra che ci affascina per via della sua storia e per via delle sue spettacolari città che regalano a tutti coloro che visitano questa Nazione degli scenari unici che si possono ammirare solo in questi posti.
Le piramidi e le sfingi, sono solo alcune delle testimonianze dell’antica storia dell’Egitto che ancora oggi è una delle più importanti e attrattive. E che porta turismo nel Paese grazie ai suoi siti archeologici.
Egitto: ecco l’incredibile scoperta mai fatta fino ad ora
Ci sono, però, ancora dei misteri legati all’antico Egitto come quello legato alla costruzioni delle piramidi. Che dopo tanti anni continuano a far scervellare gli esperti. E che sono considerate delle opere di architettura molto resistenti.
Nonostante siano passati tanti anni, queste piramidi continuano a rimanere intatte nella loro forma. E sono tra le mete più visitate dai turisti che si recano in Egitto per vedere queste imponenti costruzioni.
Anche l’Italia è rimasta affascinata dall’antica civiltà egizia, infatti, in Piemonte, a Torino è presente il più grande museo egizio d’Europa e secondo a livello mondiale solo a quello di Giza.
Al Museo Egizio di Torino, sono esposti molti manufatti, tra cui sarcofagi e mummie, che ogni anno lasciano senza parole i visitatori che per qualche ora rimangono incantanti dalle bellezze archeologiche che presenta.
Chissà, se presto, verranno aggiunte anche altri reperti come quelli scoperti in Egitto dove un gruppo di ricercatori hanno trovato delle mani mozzate che andrebbero a confermare una pratica rivelata da uno studio.
L’antica pratica della rimozione delle mani dall’avambraccio
Nei pressi della sala del trono di un palazzo Hyksos risalente alla XV dinastia ad Avaris/Tell el-Dab’a nella zona nord-orientale egiziana, sono state scoperte delle mani destre mozzate in tre fosse di un cortile.
In alcuni documenti, ritrovati alcuni anni fa, sono documentate queste pratiche che vedono la rimozione delle mani dall’avambraccio per poi essere depositate con le dita ben aperte nelle fosse come presa di trofei.
Le mani venivano preparate per poi essere esposte in una cerimonia pubblica nel palazzo del faraone come valuta per acquisire uno status e come testimonianza di aver rimosso gran parte dei nemici e rendere più semplice il conteggio delle vittime.
Secondo alcune analisi, queste mani che sono state ritrovate, appartengono a 12 uomini, di cui 11 di sesso maschile e solo una di sesso femminile. E si tratta del primo ritrovamento fisico di questa pratica.
Queste mani, venivano poste con le dita ben aperte e rivolti verso il palmo prima di venire esposte nel palazzo del faraone. E ad oggi non è stato possibile risalire al gruppo etnico di appartenenza.
Nonostante questo, si tratta di un ritrovamento molto importante dato che per la prima volta, è stato trovata una testimonianza fisica di questa pratica. Che da tempo si leggeva nei libri e in documenti antichi. Ma di cui non c’era mai stata una prova concreta dal punto di vista osteologico.