Una nuova scoperta in Egitto riporta alla luce delle incisioni che nascondevano un messaggio celato in merito al processo di mummificazione.
Una nuova scoperta in Egitto e un altro regalo di inestimabile valore da questo Paese. Questa scoperta è qualcosa di speciale perché fornisce nuovi dettagli per comprendere la vita, gli usi e i costumi degli antichi egizi.
Tutto il merito va all’Università di Tubinga, all’Università Ludwig-Maximilians in Germania e all’Università Americana del Cairo, in particolar modo ai suoi esperti.
Tale scoperta permetterà di conoscere altri importanti dettagli sulle varie tecniche usate dagli antichi egizi per il processo di mummificazione.
La scoperta in Egitto nei dettagli
La scoperta in Egitto riguarda un laboratorio di imbalsamazione presso Saqqara, un tesoro classificato come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Sono stati studiati in dettaglio 31 vasi di ceramica. Infatti, le incisioni che sono state analizzate descrivono dettagliatamente come venivano mummificati i corpi dei defunti.
Questo metodo veniva utilizzato per conservare le mummie di faraoni e dei burocrati, che sono state rinvenute durante gli scavi presso le piramidi e i siti archeologici in Egitto.
Il metodo di imbalsamazione conosciuto fino a oggi
In base a quanto si conosce al giorno d’oggi, il metodo di imbalsamazione si basa in realtà su un processo complicato e lunghissimo che utilizza fondamentalmente varie sostanze chimiche, unguenti speciali per conservare il corpo e miscele particolari
Tutto questo per mantenere il corpo del defunto integro durante il suo viaggio verso l’aldilà.
Queste nozioni sono state ottenute da ricerche e indagini sui resti organici trovati sulle mummie egiziane.
Tuttavia, molte domande sul processo di mummificazione e sulle sue varie fasi rimangono ancora senza risposta.
Scoperta in Egitto, cosa dicono le incisioni antiche
Pertanto, questa nuova scoperta in Egitto straordinaria potrebbe aiutare gli studiosi a capire cosa è veramente sepolto all’interno della memoria di questo popolo antico.
Ad esempio, il tipo di miscela utilizzata per l’imbalsamazione pare consista in tre composti diversi, tra cui la resina di elemi, la resina di pistacia, il ginepro, il cipresso e i sottoprodotti della cera d’api.
Questi composti venivano utilizzati principalmente per la conservazione delle teste dei defunti. Nel frattempo, un altro tipo di miscela veniva utilizzata per ammorbidire la pelle di altre parti del corpo.
Decifrando le iscrizioni sui vasi ritrovati, i ricercatori hanno scoperto che tali sostanze non erano presenti in Egitto, ma erano state importate da altre regioni, come le foreste pluviali del Sud-Est asiatico e il Levante.
Di conseguenza, gli Egizi erano dediti al commercio attivo con gli altri, o almeno a viaggiare per procurarsi il necessario per portare a termine il processo di imbalsamazione, estremamente complesso.
Una scoperta grandiosa, che può essere considerata patrimonio di una cultura e di un popolo veramente straordinario.