Roma la città eterna dove tutto è cultura e storia. Visitare la capitale è un must e, soprattutto, un piacere. In visita a Roma, poi, non si può fare a meno di un pranzo tipico romano, in una delle sue classiche osterie. Le osterie romane, le trattorie, quei localini tipici, del resto, sono parte integrante della cultura romana e romanesca, una tappa importante e fondamentale per chi in gita a Roma vuole respirare tutta la sua atmosfera.
Negli ultimi tempi, poi, è divenuto di moda, quasi un obbligo postare sui social gli scontrini di quanto si è speso. Con la comparsa dei social e dei cellulari smart, in grado di fare foto sempre ed ovunque, infatti, molti, se non quasi tutti, abbiamo preso l’abitudine di fotografare il nostro pranzo, le nostre cene, un dolce particolare per condividerlo con i nostri amici e follower. Dai piatti poi si è passati agli scontrini, un modo come un altro per confrontarsi con esperienze diverse.
Un pranzo tipico romano ma al conto è polemica
Postare gli scontrini, poi, può anche essere un modo come un altro per scongiurare brutte sorprese. Un commerciante che, oggi, sa che i suoi scontrini possono, in qualsiasi momento, finire sul web si guarderà bene da riservare spiacevoli sorprese.
A volte, però, capita che uno scontrino messo così per gioco, per condividere la propria gita ed il proprio pranzo romano, pur non essendo nelle intenzioni di chi lo condivide, inneschi polemiche sui social divenendo anche virale.
E’ il caso, ad esempio, di quanto accaduto a seguito di questo pranzo tipico romano, quando sui gruppi facebook il cliente esibisce lo scontrino. A Roma, lo dicevamo, se si vuole respirare tutta l’atmosfera magica della città eterna, oltre che a visitare i suoi luoghi storici, le mete turistiche tanto gettonate e di cui in tutto il mondo si parla, occorre dedicare del tempo alla tradizione culinaria.
Non solo, quindi, arte, cultura e secoli di storia ma anche vicoli, stradine, piazze storiche in cui sorgono osterie e trattorie in grado di far assaggiare i migliori piatti della tradizione tipica romana. Carbonara ma non solo, la gastronomia della capitale è nota per tantissimi piatti tutti da leccare i baffi. Nello scontrino che sta facendo il giro del web, infatti, il cliente si era indirizzato verso una gricia ed un carciofo alla romana.
Utenti scatenati sul web
La gricia, del resto, un antenato dell’amatriciana, un parente stretto della carbonara, una pasta fatta con guanciale croccante, pecorino romano, e pepe nero saprà farti venire l’acquolina in bocca. Lo stesso vale per il carciofo alla romana, una ricetta che sa farsi apprezzare già solo allo sguardo. Eppure, però, lo scontrino ha fatto scalpore nonostante l’uomo, infatti, abbia pagato 22 euro per una gricia, un carciofo alla romana ed un quartino di vino.
A generare polemica e perplessità, proprio il quartino di vino pagato 5 euro. Molti dei commenti, sotto la foto dello scontrino, infatti, hanno notato e fatto notare come questo prezzo sembri avvero eccessivo. Stando alla trattoria, infatti, un litro di vino sfuso verrebbe a costare 20 euro. Cifra ritenuta davvero eccessiva da chiunque sui social sta dicendo la sua.