La domanda nasce subito spontanea: è propaganda politica o semplice pubblicità?
Ha da poco aperto i battenti il primo ristorante nord coreano nel mondo occidentale. Ci troviamo ad Amsterdam, al numero 1 della Ouwerdingenpad, in un tranquilla via lontana dal centro e dal quartiere a luci rosse.
Il Pyongyang Restaurant, il cui nome è un omaggio alla capitale nordcoreana, è nato da un’idea di due olandesi, ma tutto il personale arriva direttamente dalla Corea del Nord. Mentre i cuochi sono intenti a preparare i piatti nazionali, le cameriere non solo servono ai tavoli, ma si dilettano a intonare famose canzoni popolari, che parlano di montagne e laghi, non di Kim Jong-il o Kim Jong-un. I proprietari infatti giurano che la politica non c’entra niente e che il loro ristorante vuole essere un primo tentativo per aiutare un popolo che vive in povertà e isolamento.
L’idea risale a qualche anno fa, quando Remco Van Daal, uno dei due soci, ebbe occasione di visitare Pyongyang e rimase sbalordito dall’indigenza in cui versava il paese, ma anche affascinato da una cultura completamente diversa dalla nostra.
La storia del paese è ricostruita nel locale attraverso opere d’arte del regime. Tutto il personale, tra cui cuochi, camerieri e anche un traduttore, è stato fatto venire apposta dalla Corea del Nord, non senza difficoltà per ottenere il visto. Ma che cosa si mangia in un ristorante nordcoreano?
La cucina ha molto in comune con quella cinese e quella giapponese. Il piatto nazionale è il kimchi, solitamente a base di cavolo fermentato, ma anche cipolle, rape o altre verdure di stagione. Proprio le verdure occupano il posto più importante nell’alimentazione nordcoreana, ma troviamo anche carne, riso e pesce, nonché vari tipi di sushi, mentre mancano completamente il latte e i latticini.
Per chi volesse provarlo, il Pyongyang Restaurant prevede un menù fisso di nove portate a 79 euro, non proprio a buon mercato. Sicuro che in Corea del Nord quasi nessuno, a parte le alte gerarchi militari, potrebbe permetterselo!
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