Rinvenuto dal ghiaccio dopo 5300 anni, gli studiosi rivelano una triste verità

Un uomo dell’Età del Rame è stato rinvenuto dal ghiaccio dopo 5300 anni. Sul suo corpo i ricercatori hanno trovato dei segni che hanno svelato importanti verità.

Studiosi nella neve
Studiosi nella neve – viaggi.nanopress.it

Chi sa già la sua storia, conoscerà quest’uomo come Ötzi, Iceman o Uomo venuto dal ghiaccio.

Per chi invece è ignaro della sua esistenza, sarà ancora più entusiasmante venire a conoscenza di questa mummia dell’Età del Rame che si è perfettamente conservata fino a oggi e che ha fornito eccezionali informazioni agli archeologi.

Ötzi, l’uomo rinvenuto dal ghiaccio dopo 5300 anni

Nel settembre del 1991 due alpinisti tedeschi che si trovavano sul ghiacciaio della Val Senales si imbatterono per puro caso in Ötzi. Lo trovarono con addosso i propri abiti e tutto l’equipaggiamento di ben 5300 anni fa.

Da allora iniziarono gli studi e gli approfondimenti su questa straordinaria e preziosa mummia che non ha smesso un attimo di lasciare a bocca aperta gli studiosi di tutto il mondo.

La sua vita sembrerebbe essere finita quando fu ucciso mentre si trovava in Val Senales, in Alto Adige, per compiere la traversata del Giogo di Tisa. Il ghiacciaio ha conservato il suo corpo, ben più antico delle piramidi e di qualsiasi altro grande tesoro archeologico mai scoperto.

Rinvenuto dal ghiaccio dopo 5300 anni
Rinvenuto dal ghiaccio dopo 5300 anni – viaggi.nanopress.it

Dal 1998 Ötzi è esposto al Museo Archeologico dell’Alto Adige a Bolzano, ma solo di recente gli archeologi hanno scoperto qualcosa di interessante su di lui.

I tatuaggi di Ötzi

Di Ötzi abbiamo avuto sin nei due decenni successivi al ritrovamento un identikit più che preciso. Si tratta di un uomo tra i 40 e i 50 anni, morto tra il 3100 e il 3300 avanti Cristo, forse in seguito a una ferita causata da una freccia.

Uno studio del DNA condotto nel 2008, poi, ha rivelato che l’uomo apparteneva a un sottogruppo di Homo Sapiens estinto. Ma l’aspetto che ha da sempre incuriosito gli esperti sono i suoi particolari tatuaggi.

Inizialmente se ne contarono poco più di una cinquantina, successivamente però il numero salì a ben 61. Individuarli non fu affatto cosa semplice: lo scorrere del tempo aveva infatti inevitabilmente segnato la pelle della mummia che, apparendo scura, non rendeva facilmente distinguibile la presenza dei tatuaggi anch’essi scuri.

I ricercatori hanno tuttavia cercato di accentuare il contrasto tra la pelle e i tatuaggi così da avere un quadro della situazione più chiaro e proseguire con gli approfondimenti. Per farlo si sono quindi affidati all’utilizzo di una tecnica di imaging multispettrale capace di rilevare differenze di colore sulla pelle.

É solo grazie a questa analisi che si è arrivati alla conclusione che il numero complessivo dei tatuaggi era di 61. Ma che significavano questi segni sul corpo?

Antiche pratiche antenate dell’agopuntura?

I tatuaggi di Ötzi – per lo più linee, punti o crocette – sono posizionati nella parte bassa della schiena, attorno alle caviglie, ai polsi e alle ginocchia.

Secondo alcuni studi, questi punti corrisponderebbero proprio a quelli toccati dalla pratica dell’agopuntura. I ricercatori quindi hanno ipotizzato che questa usanza in realtà era già molto sviluppata anche nell’Età del Rame e che non sia nata quindi in Asia due millenni dopo come da sempre si è pensato.

tatuaggi di Ötzi
tatuaggi di Ötzi – viaggi.nanopress.it

La tecnica di allora prevedeva piccole incisioni sulla pelle che venivano poi coperte da carbone vegetale.

Ulteriori analisi hanno poi dimostrato che nello stomaco di Ötzi ci fossero delle uova di tricocefali le quali avrebbero provocato dolori davvero acuti all’uomo. Inoltre sono state esaminate anche alcune erbe ritrovate accanto alla mummia.

Dalle ricerche i ricercatori hanno compreso che l’uomo avrebbe cercato di ridurre l’infiammazione della sua ferita tramite un fungo legato a delle fasce di cuoio. Infine l’avrebbe fasciata strofinando alcune bende improvvisate con del muschio e avrebbe ingerito una felce per combattere la tenia.

Nuovi studi hanno di recente individuato dei nuovi tatuaggi sul petto, una zona che non presentava alcun tipo di disturbo. Alcuni esperti sostengono che Ötzi avrebbe potuto soffrire di altre malattie che avrebbero causato dolori nell’area del torace e del petto.

Se così non fosse, però, vorrà dire che tutti i tatuaggi di Ötzi hanno in realtà un altro significato che nulla ha a che fare con l’antica pratica antenata dell’agopuntura e con il suo stato di salute.

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