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Le ultime notizie riguardanti la rimozione della Concordia, la nave da crociera di Costa tragicamente naufragata di fronte all’isole del Giglio lo scorso 13 gennaio, danno il via libera al piano presentato dalla Società per spostare il relitto da dove si trova ora.
Dopo l’operazione di recupero del carburante che, secondo quanto dichiarato dai vertici aziendali, è stata portata a compimento con ottimi risultati, lasciando le acque marine esattamente come erano prima, ora è giunto il momento di recuperare e spostare anche il gigante adagiato su fianco. Un’operazione che richiederà del tempo: dai 9 ai 12 mesi circa.
Anche perchè parliamo di un’impresa titanica (e scusate il riferimento, non voleva essere una battuta): Costa Crociere vorrebbe rimuovere la Concordia in un pezzo unico, utilizzando dei galleggianti da mettere sotto lo scafo coricato in modo che, gonfiandosi, riportino la nave in posizione dritta. In questo modo, dovrebbe essere più facile traghettarla via, per non essere mai più utilizzata.
I lavori potrebbero iniziare già tra qualche giorno, visto che la Conferenza dei Servizi ha ormai dato il via libera: incaricato dei lavori è un consorzio italoamericano Titan-Micoperi, al quale sono state fatte pervenire una serie di indicazioni e prescrizioni che l’azienda dovrà necessariamente rispettare per impattare il meno possibile sull’ambiente circostante.
Intanto la Società armatrice italiana è impegnata nel rilancio del marchio e dei prodotti: Fincantieri ha appena consegnato a Venezia Costa Fascinosa, nuova ammiraglia del gruppo da 114.500 tonnellate (il Titanic aveva una stazza da 46.328 tonnellate, giusto per darvi un’idea di grandezza). E due mesi fa, è stata presentata al pubblico Costa NeoRomantica, frutto del completo restyling della vecchia Romantica, che verrà impegnata da settembre per giri del mondo della durata di tre mesi.
Insomma, nonostante la tragedia avvenuta al Giglio, il settore delle crociere sembra fortunatamente sulla via della ripresa. Si parla addirittura di un Titanic 2 che un magnate australiano starebbe facendo costruire da un’azienda cinese: una copia esatta dell’altro Titanic, stessa stazza e numero di cabine, ma con in più la tecnologia necessaria ad evitare di fare la stessa fine dell’originale.