Specie estremamente rara avvistata in Italia nelle scorse ore. Si tratta di un evento eccezionale che punta tutti i riflettori su questo meraviglioso esemplare a rischio estinzione.
Secondo la Lista Rossa degli animali in via di estinzione, tra quelli più minacciati da tale pericolo nel nostro Paese ci sono orsi bruni, delfini e foche monache del Mediterraneo.
Quest’ultime, in particolare, hanno ridotto la loro popolazione che un tempo proliferava lungo le coste del bacino, nelle aree tra Mauritania e Marocco, a poco più di un centinaio di esemplari. Avvistarne qualcuna è quindi estremamente raro. Per questo ciò che è avvenuto di recente in Puglia ha dell’incredibile.
Specie estremamente rara avvistata in Puglia
A poca distanza dalle coste pugliesi, all’altezza di Santa Maria di Leuca, alcuni bagnanti hanno avvistato un rarissimo esemplare di foca monaca giocare tra le barche in mare. Le immagini hanno subito fatto il giro del web diventando virali in poco tempo. Si tratta infatti di un evento estremamente insolito per questa regione.
Probabilmente le grotte della zona fungeranno da habitat temporaneo per la foca. Per questo l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale ARPA della Puglia ha deciso di installare foto trappole per documentare tutto ciò che l’esemplare potrà fare all’interno delle cavità naturali delle coste di Santa Maria di Leuca.
L’ipotesi che quest’area possa fare da casa a questo individuo è anche avvalorata dal fatto che, secondo i racconti delle persone della zona, un tempo la foca monaca del Mediterraneo era solita frequentare questi territori.
Ma allora perché poi tutt’un tratto sarebbe sparita?
Un’esemplare in via di estinzione
Non molto tempo fa la foca monaca era presente in grande quantità in Italia, soprattutto nelle acque del Mar Mediterraneo. Oggi a causa della riduzione della popolazione, questi esemplari si trovano per lo più in piccoli numeri lungo alcune aree delle coste italiane, come la Sardegna, la Sicilia, la Puglia e le isole dell’arcipelago toscano.
La foca monaca è una specie migratrice. Ciò significa che durante la stagione riproduttiva si raduna in alcune aree specifiche lungo le coste per partorire e accudire i propri cuccioli. Queste aree – spesso spiagge remote, scogliere e grotte – sono spesso protette da leggi e regolamenti. Lo scopo è quello di preservare l’habitat per la sopravvivenza di questa specie continuamente minacciata dal rischio estinzione.
I motivi delle continue minacce
La foca Monachus monachus è infatti tra le specie maggiormente a rischio per diversi fattori.
L’urbanizzazione costiera, lo sviluppo delle infrastrutture, il turismo di massa e le attività umane in generale lungo le coste hanno portato, in primis, alla distruzione o al danneggiamento dell’habitat naturale della foca monaca che nel corso del tempo è quasi scomparsa.
In secondo luogo, l’inquinamento da sostanze chimiche, plastica, rifiuti e oli contribuisce a contaminare l’ambiente marino. Ciò non può che avere effetti negativi sulla salute della foca monaca e sulla disponibilità del cibo per la sua sopravvivenza. L’ingestione di plastica e l’esposizione a sostanze tossiche possono inoltre causare danni e comprometterne la salute.
Come se non bastasse, la foca monaca è spesso vittima della pesca accidentale e non è raro che finisca nelle reti da pesca e subisca lesioni.
Per non parlare poi della folla dei turisti, della pesca non regolamentata e del traffico marittimo dei pressi delle aree di riposo o alle colonie di foche monache che causano inevitabilmente stress e disturbo a questi esemplari così delicati.
Infine, non sono da sottovalutare i cambiamenti climatici e l’innalzamento della temperatura dell’acqua, una delle piaghe più terribili che stanno combattendo moltissime specie.