Nel cuore di questa regione si trova un paesaggio italiano Patrimonio dell’Unesco. Qui la natura regna incontrastata ed è più selvaggia e incontaminata che mai.
Vette aspre, paesaggi inaccessibili all’uomo, natura rigogliosa e lussureggiante. Il Friuli Venezia Giulia custodisce la parte più selvaggia e incontaminata delle Dolomiti, quella dove l’uomo non ha avuto modo di lasciare troppe tracce di sé.
Parliamo delle Dolomiti Friulane che per la loro indicibile bellezza sono entrate a far parte della lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco.
Queste regine delle montagne rappresentano un vero e proprio paradiso naturale per tutti coloro che amano il trekking e le attività outdoor a stretto contatto con l’ambiente.
Le Dolomiti Friulane, un meraviglioso paesaggio italiano Patrimonio dell’Unesco
É il 1996 quando finalmente le Dolomiti Friulane diventano un’area naturale protetta. In fondo, doveva accadere prima o poi viste le meraviglie che i suoi 36.950 ettari di terreno custodiscono. Questo tratto dell’arco alpino, Patrimonio Unesco dal 2009, è di certo il più selvaggio in assoluto.
Qui dominano le vette di Monte Duranno (alta 2.652 metri), di Monte Cridola (2.580 metri) e di Monte Pramaggiore (alta 2.478 metri). Su tutte però si affaccia la Cima dei Preti che con i suoi 2.706 metri d’altezza svetta indisturbata su tutto il parco.
Il Parco delle Dolomiti Friulane si trova tra la provincia di Pordenone e quella di Udine ed è un concentrato di montagna pura, fiumi impetuosi, valli e anche tradizioni.
Nel cuore del parco infatti si trovano anche antichi borghi come Forni di Sopra e Forni di Sotto, Frisanco, Tramonti di Sopra, Erto, Casso, Cimolais, Claut, Andreis e Barcis.
Le bellezze naturali del Parco delle Dolomiti Friulane
Il vero simbolo delle Dolomiti Friulane è il Campanile di Val Montanaia. Sorge solitario tra le guglie e i pinnacoli di roccia, e si innalza verso il cielo per circa 300 metri. É questo a dominare tutta la valle circostante sin dai tempi più antichi.
Il Campanile è il frutto di un lavoro in continua evoluzione di Madre Natura che, nel corso di milioni di anni, ha modellato con le sue forze di vento, acqua e ghiaccio, questa meravigliosa scultura naturale che lascia senza fiato.
Tutt’intorno si estendono le sei principali valli delle Dolomiti Friulane, seguite da tante altre.
Le principali valli delle Dolomiti Friulane
La Valcellina, la più bella valle del Friuli Venezia Giulia. Si estende nei pressi delle Prealpi Carniche e di quelle Bellunesi.
Qui si trova il bellissimo lago di Barcis e scorre il torrente Cellina. Quest’ultimo scende fino a valle formando il canyon della Forra del Cellina. Si tratta di un ambiente naturalistico davvero spettacolare dove spesso si aggirano caprioli, camosci, cervi e stambecchi.
La Forra del Cellina costituisce una riserva naturale e sé stante all’interno del parco che si estende per circa 304 ettari. All’interno della riserva si trovano – oltre al torrente Cellina – anche la conca di Barcis, il torrente Molassa, il monte Fara e l’omonimo bosco, e le pareti rocciose del monte I Cameroni.
La Val Cimoliana, dove l’omonimo torrente è il protagonista principale.
La Val Zemola, una vallata caratterizzata da una vegetazione lussureggiante e selvaggia.
La Val Tramontina, un territorio prettamente verdeggiante fatto di prati e caratterizzato per i panorami suggestivi sulle vette dolomitiche. Qui si trova anche uno dei luoghi più belli della zona, un piccolo angolo nascosto dove si trovano pozze d’acqua circondate dalla natura più incontaminata.
La Valle del Vajont, caratterizzata dai paesaggi suggestivi creati dalla frana avvenuta qualche anno fa.
La Val Colvera, dalla quale si può ammirare il profilo del Monte Raut.
Un territorio ricco di sapori e tradizioni
Il territorio delle Dolomiti Friulane non è solo il regno incontrastato della montagna, ma è anche un concentrato di sapori autentici e genuini.
Questa zona è infatti casa dei prelibati vini regionali, come il rosso DOC Friuli Grave, e di prodotti tipici, come la Pitina. Si tratta di un particolare salume dalla forma tondeggiante ottenuto dalle carni di caprini, ovini o selvaggina, insaporito da erbe aromatiche, affumicato e stagionato.
Un piatto tipico, da attribuire al comune di Forni di Sopra, sono i cjalzòns. Si tratta di ravioli ripieni di un mix di erbe spontanee, patate e uvetta.
Tra gli altri prodotti tradizionali troviamo anche il formaggio salato, la Cipolla Rossa di Cavasso Nuovo (presidio Slow Food), e le birre artigianali di Forni di Sopra.