Questo dettaglio sta dando grande preoccupazione agli esperti: chi corre dei rischi

Una nuova grande preoccupazione degli esperti lancia l’allarme sullo stato di salute del nostro Pianeta. Non esiste un luogo sulla Terra che può salvarsi dagli effetti di questa problematica.

Dettaglio che preoccupa esperti
Dettaglio che preoccupa esperti – viaggi.nanopress.it

I disastrosi effetti del cambiamento climatico, dell’inquinamento e di tutte le problematiche a esso connesse non riguardano solo le terre dove l’uomo è riuscito meglio a insediarsi.

Anche il Polo Nord e la zona dell’Artico più in generale non sono riusciti a sfuggire alle terribili conseguenze di questa difficile situazione che presto deve essere necessariamente risolta per il bene nostro e del Pianeta.

Una nuova grande preoccupazione degli esperti: una bomba tossica nell’Artico

Nuovi studi pubblicati di recente su Nature Communications dimostrano che nessun luogo sulla Terra è riuscito a rimanere immune dall’inquinamento causato dall’uomo.

Persino l’Artico è stato preso d’assalto e questo è di certo molto preoccupante. I risultati delle ricerche parlano chiaro: il permafrost non è più capace di contenere le sostanze tossiche imprigionate al suo interno e ben presto sarà costretto a rilasciarle.

Scioglimento dei ghiacci
Scioglimento dei ghiacci – viaggi.nanopress.it

L’allarme ha spaventato gli scienziati che hanno subito pensato alle terribili conseguenze dell’eventuale scoppio di questa immane bomba tossica che l’Artico oggi cerca di trattenere.

Nessun luogo della Terra è immune all’inquinamento

Nell’Artico circa 20.000 siti sono oramai contaminati e molte aree potrebbero scongelarsi già entro la fine del secolo in corso.

Il 70% delle aree interessate alla contaminazione, secondo gli studi, si trovano in Russia, proprio dove nel 2020 un serbatoio ha rilasciato circa 17.000 tonnellate di petrolio in mare. Il restante 30% invece è concentrato in Groenlandia, Canada e Alaska.

A rendere difficili i lavori di ripristino di queste aree sono poi i diversi impianti di trivellazione ancora attivi in molte di queste zone così da far diventare impossibile qualsiasi tipo di intervento.

nuova grande preoccupazione degli esperti
nuova grande preoccupazione degli esperti – viaggi.nanopress.it

Le conseguenze che dovremo aspettarci da questa situazione sono davvero spaventose. Quando i ghiacci dell’artico si scioglieranno, e tutto ciò non sembrerebbe poter avvenire in un futuro molto lontano, tutte le sostanze tossiche finiranno per riversarsi nelle acque di fiumi e laghi.

Ciò significa che l’acqua dolce e potabile verrebbe contaminata da elementi altamente pericolosi che potrebbero mettere a repentaglio la salute dell’essere umano, ma anche la sopravvivenza degli ecosistemi.

Il problema delle microplastiche nell’Artico: una nuova preoccupazione degli esperti

A peggiorare la situazione è poi anche l’enorme presenza di microplastiche che hanno letteralmente invaso l’Artico.

Altri studi condotti dagli scienziati dell’Alfred Wegener Institute, e pubblicati su Nature Reviews Earth & Environment ci parlano di un’altra situazione pericolosa.

Il Mar Glaciale Artico infatti è pieno di microplastiche la cui presenza ha raggiunto, a dire degli esperti, livelli preoccupanti. Ricordiamo infatti che sono proprio le microplastiche a scatenare principalmente l’accelerazione dei cambiamenti climatici e a danneggiare in modo considerevole l’ambiente naturale.

L'inquinamento nell'Artico
L’inquinamento nell’Artico – viaggi.nanopress.it

Secondo le ricerche, ogni anno circa 20 milioni di tonnellate di plastica finiscono in mare. Questo numero è destinato a raddoppiare entro il 2045 vista la continua crescita della produzione della plastica.

Il problema viene spesso sottovalutato a causa della lentezza del verificarsi delle conseguenze. La plastica che si accumula negli oceani, infatti, inizia il suo lento processo di degradazione frammentandosi in parti sempre più piccole. Queste finiscono poi per essere ingerite dagli animali marini.

Questo fenomeno che si pensava non potesse mai arrivare in zone remote come l’Artico invece interessa anche gli habitat di queste terre di vitale importanza per il Pianeta. Le regioni dell’Artico hanno lo stesso livello di inquinamento da plastica delle altre aree popolate della Terra.

Gli studi sulle microplastiche e sulle conseguenze dello scioglimento dei ghiacci mirano a sensibilizzare l’uomo. É infatti fondamentale riuscire a convincerlo a ridurre le emissioni e cambiare il suo modo di vivere. In fondo non abbiamo altra scelta per salvare il nostro Pianeta: il punto di non ritorno è vicinissimo.

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