Questo castello, con il suo meraviglioso parco, è uno dei più suggestivi del suo genere. Si trova nel cuore del Canavese e i suoi interni ti stupiranno.
Tra tutti i meravigliosi castelli presenti in Italia, quello di Masino è uno dei più suggestivi. La sua bellezza e la sua particolarità non stanno tanto nell’architettura esterna, ma in tutto ciò che lo circonda.
Attorno al castello, infatti, sorge un incantevole giardino dove si trova uno dei labirinti più grandi d’Italia.
Il Castello di Masino e la sua storia millenaria
Il Castello di Masino con il suo immenso parco si trova nei pressi di Caravino, a circa 55 chilometri di distanza da Torino. La sua edificazione fu voluta nel XI secolo dalla famiglia Valperga che per diversi secoli ne fece la propria residenza principale.
Lì in cima alla sua collina, nel bel mezzo della piana di Ivrea, il castello fu nel corso del tempo oggetto di modifiche strutturali che lo hanno portato solo nel Novecento a essere la ricca residenza che vediamo ancora oggi.
Fino al Rinascimento il castello era noto per le sue imponenti e forti mura di difesa, poi demolite per dare spazio all’immenso parco che ancora oggi circonda l’edificio.
Tra gli assedi che fra il Quattrocento (per mano dei Savoia) e il Seicento (per mano degli spagnoli) lo videro protagonista di spiacevoli episodi, gli interni del castello furono ripensati completamente e abbelliti da mobili, tappezzerie ed elementi decorativi di un certo valore.
Nel 1670, poi, il Conte Carlo Francesco I di Masino costruì gli appartamenti della Madama Reale per la moglie di Vittorio Emanuele I di Savoia, alcuni degli ambienti più belli di tutto il Castello.
Cosa vedere al castello di Masino: gli interni meravigliosi
Visitare questa tenuta non è solo un viaggio nel tempo, ma anche una vera gioia per gli occhi. Nelle sue sale infatti sono esposte vere e proprie opere d’arte, sfarzose ed eleganti, rappresentate da arredi del Seicento e Settecento e da dipinti che si mescolano in perfetta armonia tra loro.
Tra le sale più affascinanti troviamo il Salone degli Stemmi. Qui sul soffitto spicca ancora oggi lo stemma di famiglia con i suoi colori giallo e rosso e la pianta di canapa al centro. A questa Sala seguono:
- la Galleria degli Antenati, un altro punto da non perdere durante la visita del castello, che ospita i dipinti di tutti i membri del casato;
- la Sala dei Gobelins dove protagonisti sono i dipinti che raffigurano personaggi mitologici;
- il Salone da Ballo al cui interno si trova il fortepiano di Rossini, proprio quello con il quale il compositore diede vita a Tancredi nel 1813;
- la Biblioteca che ospita più di 25.000 volumi antichi;
- la Terrazza dei Limoni e quella degli Oleandri dalle quali ammirare un paesaggio meraviglioso che spazia sulla campagna circostante;
- il Palazzo delle Carrozze, dove è esposta una collezione di carrozze risalenti tra il XVIII e il XIX secolo.
Il Labirinto di Masino
A circondare il Castello di Masino è un incantevole parco, noto per il suo labirinto. Si tratta di uno dei dedali più grandi d’Italia, composto da circa 1400 siepi e piante di carpini.
Le prime fonti che parlano di questo labirinto settecentesco risalgono al 1753. Nel documento ritrovato negli archivi si trovava infatti il progetto originario dell’opera il quale è stato poi seguito per dare vita all’attuale labirinto.
Tra le migliaia di piante di carpini è davvero possibile perdersi: proprio per questo tra le grandi mura di siepi si trova una torretta sulla quale arrampicarsi per poter scovare l’uscita.
Visitare il Castello di Masino e il suo labirinto
Il Castello di Masino è oggi visitabile grazie anche agli interventi del FAI Fondo ambiente italiano.
Per accedere al parco e al castello basta acquistare il biglietto direttamente online e scegliere l’opzione che più si preferisce. Si può infatti visitare solo il castello, solo il parco oppure entrambe le attrazioni, sia in autonomia sia accompagnati da guide esperte.
Il Castello e il Parco di Masino sono aperti tutti i giorni dal mercoledì alla domenica. In ogni caso è sempre consigliato dare un’occhiata al sito ufficiale per prendere nota di eventuali cambiamenti d’orario.
