Questa parola italiana è intraducibile nelle altre lingue: ce l’abbiamo solo noi

L’italiano è una lingua ricca e per questo amata e studiata in tutto il mondo. C’è una parola italiana intraducibile nelle altre lingue. Ecco quale.

dizionario italiano
Una parola italiana intraducibile – viaggi.nanopress.it

Una lingua antica la nostra, che appassiona ed incuriosisce studiosi di tutto il mondo. Il suo portavoce è Dante Alighieri come sappiamo, e la sua Divina Commedia è una delle pietre miliari della letteratura mondiale. Siamo abituati a tradurre la nostra lingua negli altri idiomi, per comunicare con gli altri. Eppure non è possibile farlo con tutti i termini contenuti nel nostro dizionario.

Questa parola italiana non si può tradurre, quale?

Potrebbe sembrare strano eppure è così. Alcune parole del nostro vocabolario, non hanno una vera traduzione letterale nelle altre lingue come inglese, francese o spagnolo solo per citarne alcune. Magari per poterci fare capire dobbiamo ricorrere ad alcune espressioni idiomatiche simili. Ad esempio se vogliamo utilizzare il termine “Menefreghista”, che indica una persona che non ha cura degli altri o di determinate situazioni, in inglese diremo ” I don’t give a damn” o “I could care less”, e in francese “je-v’en-fichise”.

Come questo, ce ne sono tanti e diversi di termini simili. Eppure c’è una parola italiana che proprio non si può tradurre. Un termine in realtà desueto, che nemmeno noi in questa epoca utilizziamo nel nostro linguaggio corrente. Si tratta della parola “Meriggiare”.

Significa in parole semplici di “stare a riposo, magari all’aperto o all’ombra, nelle ore calde del pomeriggio”. Ebbene un termine che evoca il concetto di riposo sia fisico che mentale. E questa parola non può essere tradotta in altre lingue. Non c’è davvero espressione che può rendere l’idea.

Un termine che viene da una poesia

E da dove nasce questa parola così poetica, quanto intraducibile? Proprio poesia è il termine adatto, perché meriggiare si trova all’interno della poesia del nostro Eugenio Montale, contenuta nella raccolta Ossi di Seppia.

I versi che l’hanno resa celebre recitano appunto “Meriggiare pallido e assorto, presso un rovente muro d’orto, ascoltare tra i pruni e gli sterpi schiocchi di merli, frusci di serpi“.  La poesia esprime dunque un tema di impossibilità, quella di raggiungere una dimensione di oltre descritta dal poeta.

ossi di seppia
Ossi di seppia – viaggi.nanopress.it

Montale vede la vita del protagonista come un lungo percorso di problemi e sofferenze, paragonandoli a camminare vicino un muro nelle ore più calde del giorno. E lo fa osservando quello che vede intorno, cercando il senso vero della vita. La poesia è scritta in versi endecasillabi, novenari e decasillabi. A loro volta si trovano raggruppati in tre quartine ed in un pentastico.

Ci sono poi altri termini italiani che difficilmente trovano un corrispettivo straniero, ma che è comunque possibile tradurre con delle espressioni. Ad esempio la parola “rocambolesco” può essere tradotta con una frase che ne spieghi il significato sia in inglese che in francese. E ancora la buffa parola “gattara”, che indica una persona che ama i gatti in maniera viscerale, in inglese potrebbe essere “cat lady” o “crazy cat lady”, sebbene la sua traduzione letterale sia diversa.

Impostazioni privacy