Perché lavorare in Svizzera? Lo chiedono ai diretti interessati in una vecchia intervista tornata ad essere virale. Scopriamo la risposta.
Lo sappiamo bene negli anni scorsi c’è stato un flusso deciso di migrazione verso altri lidi europei per motivi principalmente di lavoro. Il mondo dell’occupazione nel nostro paese è in crisi da diversi anni, spingendo molti residenti a cambiare per trovare un impiego più consono e soprattutto più remunerativo.
Lavorare in Svizzera, ecco una vecchia intervista
Li chiamano Frontalieri. Si tratta di quegli italiani che per motivi disparati si recano in Svizzera principalmente per lavoro, ma anche per altri motivi. Un fenomeno molto antico di cui però si parla di nuovo oggi per via di un video che sta di nuovo facendo il video del web.
A diffonderlo una pagina Facebook che spesso condivide immagini di repertorio del nostro passato e ripesca in questi giorni un video risalente al 2001. Una bella intervista ai frontalieri che rispondono a domande disparate. Lavorare in Svizzera, ad esempio, perché? Naturalmente per una questione remunerativa. Gli stipendi per molte professioni sono pagati diversamente, con compensi ben più alti dei nostri.
Così chi si trova più vicino al confine ha deciso di fare avanti e indietro per motivi di lavoro. A condurre l’intervista e renderla ancora più nostalgica è un gruppo di giovani molto incuriositi da questo fenomeno.
In viaggio per la Svizzera
Insomma, secondo le stime sono moltissimi gli italiani che si recano oltre confine per lavoro. 87.390 secondo i dati forniti dell’Ufficio federale elvetico. E non è tutto, perché secondo le stime anche altri, più o meno 12.000 lavorano con altri stati confinanti, da San Marino, al Principato di Monaco, passando per il Vaticano.
Per quel che riguarda la Svizzera la zona più gettonata è quella del Canton Ticino, seguita dai Grigioni e dal Canton Vallese. Un video quello che condividiamo davvero molto tenero perché l’azienda che ne è occupata, la Svizzera Rsi, ha selezionato bimbi italofoni per condurre l’intervista. Ne viene fuori un filmato interessante perché scopriamo che in molti si recano in Svizzera non solo per lavoro.
C’è chi si sposta per motivi di studio, chi per acquistare prodotti che si trovano difficilmente nel nostro paese e chi candidamente ammette di andare solo per “fare benzina”, perché lì costa meno. E non solo quella, anche molte altre cose. Sebbene sia un video del 2001 è interessante notare come siano cambiati i costumi e i “tormentoni” dell’epoca. Ad esempio la moda di quegli anni, la ricerca delle carte Pokemon nelle edicole. Qualcosa che al giorno d’oggi sembra lontanissimo, considerato che invece oggi le edicole sono un’attività a rischio, considerata la possibilità di reperire informazioni grazie ad internet, giornali online e social.