Perché le lussuose isole di Dubai sono vuote?

Dubai è celebre in ogni dove per le sue magnifiche isolette dalla forma unica e straordinaria. Ma perché le lussuose isole di Dubai sono vuote?

Isole di Dubai
Isole di Dubai – viaggi.nanopress.it

Quando negli anni Duemila il mercato immobiliare toccò apici mai visti prima, il sultano di Dubai, Amhed Bin Sulayem, ebbe un’idea folle, ma apparentemente geniale: costruire nuovi appezzamenti di terra dove poter edificare ulteriori ville e abitazioni da vendere.

La sua idea venne realizzata in pochissimo tempo, e portò a un aumento della popolazione e dei visitatori della città davvero impressionante. Basti pensare che si passò dai 4 milioni di visitatori ai 15 milioni nell’arco di pochissimi anni.

Ma come ha fatto il sultano a dare vita a nuovi chilometri di costa? Con lo stesso progetto che ha originato il simbolo più iconico di Dubai nel mondo.

Le isole artificiali di Dubai: la più grande opera ingegneristica al mondo

Dubai è conosciuta in tutto il mondo per la sua architettura all’avanguardia, per le sue grandi opere ingegneristiche e per il fascino che trasuda da ogni poro. É proprio qui che si trovano gli edifici più famosi e moderni esistenti sul pianeta, come l’incredibile Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo dai numerosissimi primati.

Tuttavia, le più incredibili opere degli ultimi tempi mai progettate in questa straordinaria città non hanno a che vedere con l’uso di cemento armato, acciaio o altri materiali da costruzione, bensì con quello della sabbia. Sì, perché le attrazioni più affascinanti di questa città nel cuore degli Emirati Arabi sono le tantissime isole artificiali costruite per aumentare la costa della città.

Il progetto delle Palm Islands

L’arcipelago più famoso è quello delle Palm Islands di cui fa parte la celeberrima Palm Jumelrah. Si tratta di un’isola artificiale a forma di palma con tanto di tronco e foglie (17) che stanno al centro di un’altra isola posta a semicerchio.

Palm Jumelrah
Palm Jumelrah – viaggi.nanopress.it

L’idea del sultano, come anticipato, era quella di incrementare la costa di Dubai che, grazie al lavoro dei migliori ingegneri, riuscì a estendersi per ben 56 chilometri. Per edificare la grande isola artificiale furono utilizzati 94 milioni di metri cubi di sabbia proveniente dal fondale marino locale e circa 5 milioni di metri cubi di roccia per creare la barriera protettiva che avrebbe tutelato l’isola da onde ed erosione.

La prima isola delle Palm Island, Palm Jumeirah, fu completata nel 2004. Le altre due isole dell’arcipelago, non ancora edificate, sono:

  • Palm Jebel Ali, il doppio di Palm Jumeirha e già ultimata;
  • Palm Deira, ancora in fase embrionale.

Ma non solo l’arcipelago delle Palm Island. Nelle sue vicinanze, esiste infatti un altro gruppo straordinario di isole artificiali, ancora disabitate, chiamate The World.

Perché le lussuose isole di Dubai sono vuote? Il caso delle isole The World

300 piccole isole disposte in modo tale da rappresentare la mappa del mondo: The World Islands è un arcipelago la cui costruzione è iniziata nel 2003 per mano della stessa società che ha dato vita a Palm Jumeriah. Questi piccoli fazzoletti di terra privata sono suddivisi in quattro categorie:

  • case private
  • case immobiliari
  • resort
  • isole comunitarie.

Ogni isoletta ha una forma ovale e può essere raggiunta via mare. Inoltre, ciascuna di esse prende il nome dal Paese rappresentativo.

Lavori su The World
Lavori su The World – viaggi.nanopress.it

Prima del 2008 già il 50% delle isole erano già state vendute, ma fino al 2012 non era ancora stata costruita nessuna residenza, anche per via del rischio affondamento degli appezzamenti presentatosi successivamente. A causa della crisi finanziaria, poi, molti investitori si tirarono indietro dal progetto, ritenuto non più così brillante.

Per di più, i rischi ambientali dovuti a questo immane progetto, senz’altro grandioso dal punto di vista ingegneristico, hanno distolto l’attenzione delle grandi aziende che in questo preciso momento storico sono più propense a investire in progetti sostenibili e volti alla salvaguardia dell’ambiente.

Tuttavia, di recente una società immobiliare austriaca ha acquistato ben sei isole dell’arcipelago Word, mettendo in piedi un resort di lusso chiamato The Heart of Europe (perché si trova nella parte dell’arcipelago che rappresenta il Vecchio Continente), un hotel sottomarino, case galleggianti e attrazioni spettacolari.

Al momento si tratta dell’unico edificio significativo dell’arcipelago, il cui progetto sta pian piano riprendendo vita. Come sempre, ai danni dell’ambiente.

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