Scia di fumo bianco in aereo, nessun complotto: ecco cosa sono in realtà, perché si verificano e cosa possono provocare.
Perché gli aerei lasciano la scia? Ammettiamolo, ce lo siamo chiesti innumerevoli volte osservandole nel cielo. Questi lunghi rettilinei negli ultimi tempi sono anche diventati oggetto di teorie complottiste e pseudo scientifiche di cui si è molto parlato anche sui social secondo le quali sarebbero scie chimiche volte ad avvelenare l’aria, provocare genocidi e cambiamenti climatici volontari. Ma, bufale a parte, cosa sono in realtà queste scie bianche?
Scia di fumo bianco in aereo, cos’è e come è fatta
La scia bianca rilasciata dai velivoli è da considerare come una vera e propria nuvoletta artificiale. Esattamente come le auto, anche gli aerei disperdono nell’aria circostante i fumi di scarico in seguito alla combustione dell’idrogeno.
I fumi sono piuttosto caldi e si disperdono nell’aria una volta raggiunti i 10 o i 12 mila metri di quota; qui, a causa delle temperature che possono toccare anche i 40 gradi sotto zero, avviene la condensazione in ghiaccio del vapore acqueo presente all’interno dei fumi di scarico in questione.
Spesso la scia di fumo bianco inizia a qualche metro di distanza dal velivolo. Anche a questo c’è una spiegazione: la condensazione infatti ha bisogno di qualche secondo prima di attuarsi.
Le scie, infine, non sono mai uguali tra di loro: saranno l’altitudine, la temperatura e l’umidità presente nell’atmosfera a definirne spessore, lunghezza e durata. Per fare degli esempi, una scia sottile e breve sta a indicare bassa umidità ad alta quota e di conseguenza bel tempo; una scia spessa e lunga invece indica alta umidità e il probabile arrivo di maltempo.
Fumo bianco in cabina, cosa succede?
Una situazione simile si ha anche all’interno dell’aereo, quando ci capita di osservare del fumo bianco all’interno della cabina poco prima del decollo. Anche in questo caso, niente paura: si tratta sempre di condensazione. L’aria condizionata infatti provoca un calo considerevole delle temperature all’interno della cabina e l’umidità si condensa in goccioline, quindi in vapore simile alla nebbia o alle nuvole.
Scia di fumo bianco in aereo, il reale pericolo
Nonostante non ci sia in effetti nessun complotto o cospirazione, le scie di fumo non sono poi così innocue e potrebbero essere realmente pericolose.
Uno studio della Nasa ha confermato che i fumi sarebbero i responsabili dell’aumento delle temperature globali avvenuto tra il 1975 e il 1994.
I ricercatori hanno analizzato i dati circa la distribuzione di cirri (nuvole filamentose) nel territorio degli Stati Uniti nel corso di 25 anni e hanno osservato che queste nuvole erano maggiormente presenti nelle zone in cui il traffico aereo era più denso.
La spiegazione di questo fenomeno è semplice: le nuvole, riflettendo i raggi del sole, spesso raffrescano la Terra, ma possono anche trattenere il calore riscaldandola.
Secondo lo studioso Patrick Minnis, a capo della ricerca, l’aumento della presenza di cirri ha contribuito con il surriscaldamento globale, portando la temperatura al suolo da un minimo di 0,2 gradi a un massimo di 0,3 gradi. Sembrerebbe irrilevante, ma in realtà sono solo 5 i gradi che ci separano dalla temperatura dell’ultima era glaciale.
Un’ulteriore prova che conferma la pericolosità
Per avere una prova schiacciante che possa confermare al 100% la ricerca, bisognerebbe non far volare gli aerei per un tempo prestabilito e osservare le conseguenze. In realtà uno stop forzato si è già verificato in passato. In seguito all’attacco alle Torri Gemelle, tra l’11 e il 14 settembre tutti i voli negli Stati Uniti sono stati bloccati. Il fermo di 48 ore è bastato per avere effetti positivi sul buco dell’ozono e sulle temperature.
Al giorno d’oggi non esiste ancora una soluzione al problema visto che non è praticamente possibile fermare il traffico aereo, ma la realizzazione di aeri più capienti potrebbe di certo diminuire il numero dei velivoli in volo.