Anche Napoli adotta la tassa di soggiorno. Inserita nel bilancio di previsione 2012 del Comune, approvato dalla giuria presieduta dal sindaco Luigi de Magistris. Un balzello che si applicherà alle strutture alberghiere in base alla loro classificazione e i cui proventi serviranno per finanziare investimenti a favore del turismo cittadino.
“Napoli è una città internazionale ed è come tantissime altre città d’Italia che hanno già questa tassa. In un momento come questo era impensabile pensare di non applicare una tassa di questo tipo”, questa la dichiarazione di de Magistris. La tassa verrà applicata per un semestre circa, e si prevede che l’importo dei guadagni arriverà a 2 milioni di euro.
La tassa varia a seconda della qualità della struttura alberghiera, ovvero in base alle stelle. Scatterà dalle 2 stelle, con pagamento di 1 euro: 2€ per tre stelle, 3€ per quattro, 4€ per cinque. L’imposta viene aggiunta al prezzo dell’albergo a notte. E naturalmente ciò ha suscitato un vespaio di polemiche da parte degli albergatori, che ritengono l’aumento troppo elevato e minacciano di declassare le loro strutture per non dover sottostare al balzello.
Ma gli importi sono più o meno simili a quelli che si pagano a Firenze, Venezia, Roma e Taormina, le altre città della penisola che applicano l’imposta. Prossimamente verrà introdotta anche a Milano. I prezzi della tassa di soggiorno in Italia e in Europa, comunque variano notevolmente a seconda della città in cui ci si reca e a volte si applica nell’ordine di pochi centesimi.
C’è da dire comunque che la tassa è solo uno dei tanti rincari che rende le vacanze del 2012 decisamente più care. Il Codacons segnala delle stime per i costi dei servizi al mare come l’affitto di sdraio e ombrelloni pari al 15% in più. L’aumento dei costi della benzina ha portato automaticamente all’incremento dei prezzi dei biglietti per molti voli. Di contro però c’è anche un vantaggio: nelle città molta gente abbandona l’auto e ricorre ai mezzi pubblici, come dimostrano a Roma il milione di biglietti in più venduti dall’Atac tra novembre e dicembre 2011. E tutto ciò va anche a favore del traffico, rendendo le città più vivibili.
Le vacanze sono sempre più care sul fronte dei consumi (anche i generi alimentari aumentano): ma dal punto di vista alberghiero hanno registrato un calo in molte destinazioni, soprattutto sulla costa. Insomma, vacanze al mare economiche se scegliamo bene la nostra meta e stiamo lontani da quelle dove si paga la tassa di soggiorno.
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