Vivere a 1500 metri, completamente isolato. Una scelta certamente particolare che può sembrare discutibile, eppure lui lo ha fatto. Ecco perché.
Avete mai pensato di dire “mollo tutto e me ne vado”. O anche di essere così saturi nella vostra quotidianità e talvolta delle persone che vi circondano, da desiderare di vivere isolati da tutto. Beh c’è chi questa scelta l’ha fatta veramente. Un cambiamento drastico e coraggioso, come raccontato nella storia di oggi.
Vivere a 1500 metri isolato dal mondo, una scelta coraggiosa.
A raccontare questa scelta così particolare eppure drastica e certo non alla portata di tutti è il suo stesso protagonista, attraverso il canale Youtube di Bernardo Cumbo. Lo stesso proprietario del canale si è recato in visita in questo luogo che definire isolato è un eufemismo, per intervistare l’uomo che ha scelto di vivere a 1500 metri completamente isolato dal resto del mondo.
Di storie come la sua anche se non proprio identiche, in realtà ne abbiamo sentite e lette diverse in questi ultimi anni. Gente che decide di vivere in camper, o in pochi metri quadri, o in case prefabbricate. Il racconto che ricaviamo oggi però è quanto di più reale e onesto che si possa avere.
Se spesso le persone che fanno questa scelta si esprimono come se vivere abbandonando una vita di comodità e tecnologia fosse semplice ed indolore, il protagonista di questa vicenda è estremamente realista. “Non è per tutti“, dice. E questo sia da un punto di vista fisico (ci troviamo in alta montagna), che mentale. Bisogna porsi degli obiettivi quotidiani per sopravvivere alla solitudine, sapersi accontentare di poco.
E ancora essere in grado di fare lavori manuali, e soprattutto, avere anche dei risparmi da parte per mantenersi, perché certo vivere in questa maniera non permette di avere un lavoro canonico con entrate fisse mensili.
La Baita Bruseda
Insomma, limpido e sincero il nostro protagonista vive nella cornice silenziosa ed incontaminata di Baita Bruseda, un rifugio disabitato da anni, che si trova a 1500 metri di altezza nelle montagne in provincia di Bergamo.
Da qui partono due sentieri. Uno a sinistra porta vino alla baita di Alta Pagherola, l’altro a destra conduce fino al Passo di Pozzera a 2122 metri e da lì alla Grotta dei Pagani di Presolana. La Baita è stata concessa in affitto per due anni, così l’uomo ha potuto riadattarla e sistemarla a sua misura. Dotata di un pannello solare per il riscaldamento e l’elettricità, si alimenta anche con l’acqua che arriva da una sorgente situata più in alto.
A pochi metri dall’entrata principale si trova anche una piccola sauna. Nel tempo trascorso qui, l’oste di Baita Bruseda ha allestito un campo per diverse coltivazioni, soprattutto di canapa, che commercia insieme ai lavori in legno che è in grado di fare da falegname. La spesa maggiore dice, è la benzina che spende per scendere a Valle, qualora voglia mangiare in città o ritirare pacchi e cose che gli sono necessarie.
Una scelta difficile, ma non rimpianta, resa talvolta più piacevole dai rari passaggi di persone che si lanciano in escursioni montane. E che possono sempre trovare ospitalità nella piccola cucina del luogo.